
I giallorossi escono sconfitti con un secco 3-0 dalla sfida contro il Como e adesso si complica veramente e di molto il discorso salvezza.
Alla vigilia della Pasqua, la squadra di Giampaolo è sembrata l’agnello sacrificale da servire in tavola nel giorno della festività e a differenza delle dichiarazioni del tecnico nelle consuete conferenze stampa prepartita, gioca senza cuore, senza anima, senza coraggio e chi più ne ha più ne metta.
“Sono contento per tutti, società, calciatori e altri, abbiamo fatto qualcosa in cui nessuno credeva. Sappiamo che la pazienza non c’è nel calcio, ma bisogna averne per far crescere i giovani”, ha affermato Fabregas al termine della gara. “Da due partite segniamo e non prendiamo gol e questo è un elemento di crescita. Sono soddisfatto, ma bisogna iniziare subito a preparare la partita di Genova. Lavoriamo tanto sulla verticalizzazione e la velocità e la squadra ha coraggio e aggressività, poi, c’è sempre l’errore tecnico. Con lavoro e umiltà si cresce sempre. Lavoriamo tutti per portare avanti il progetto della società, all’inizio abbiamo fatto qualche errore, ma ho sempre preferito giocare con i giovani che hanno fame e il club è stato bravissimo a ingaggiare i ragazzi più adatti al gioco. Giampaolo è un allenatore che mi piace, la squadra si vede che lavora, se lo chiamano il maestro ci sarà una ragione ed è un grandissimo allenatore”.
“Andare a sviscerare la partita adesso, non ha senso, mi assumo in toto la responsabilità per la sconfitta, mi dispiace per i nostri tifosi e aggiungere qualsiasi cosa significherebbe giustificarsi. Non vuol che abbia fatto e possa fare un passo indietro, ma oggi la delusione è troppo grande. Vi chiedo scusa se non rispondo ad altre domande”, è stato, invece, il commento di Giampaolo.
“Capiamo la curva totalmente, non è facile venire a mettere la faccia senza risultato, li capiamo, ma anche noi vorremmo fare risultato. Giochiamo per i tifosi e la nostra famiglia e se fischiano si sentono come noi”, ha dichiarato Ramadani. “Il nostro problema è segnare, è questo che non ci fa fare risultato, ma bisogna continuare a lavorare. Siamo tutti responsabili, non solo l’allenatore, lui fa le scelte ma poi noi andiamo in campo, bisogna sempre assumersi le responsabilità. L’anno scorso abbiamo perso in casa con il Verona, ma poi siamo tornati alla grande, spero che questa gara sia una sorta di chiave, non bisogna parlare, ma fare i fatti in campo. Bisogna svoltare per forza, perché se vogliamo salvarci è necessario reagire, non mancano più 15 partite, ma cinque. Tutti dobbiamo fare di più. Io per primo!!!”
Ultimo a presentarsi uno degli autori del gol Goldaniga: “Per me è un grande motivo di orgoglio la stima di Fabregas, lo seguo in qualsiasi cosa mi dice e sono contento di averlo come allenatore. Quando si hanno le idee ben chiare e le si trasmettono con la sua passione è normale che entrino nella mente dei calciatori. Penso che la società abbia un progetto ben chiaro, vuole crescere e ha uno scouting importante che riesce a scovare giocatori giovani di questo livello. Ho vissute tante situazioni difficili, ho lottato molto per la salvezza, penso che il Lecce debba avere il massimo equilibrio e cercare di dimenticare questa partita immediatamente e iniziare a preparare la prossima, so che è difficile da dire, ma ha una grande tifoseria, è una buona squadra e penso si potrà salvare”.