“Ho voluto convocare questa conferenza, perché giocando ogni tre giorni c’è la possibilità di parlare solo delle partite e da alcuni mesi non c’è tempo per fare il punto sulla stagione nella globalità e della società. Giunti a questo punto del Campionato credo che non stia passando fino in fondo un concetto, che la vera sorpresa del torneo sia il Lecce. Vedo sempre più spesso che prima di ogni gara presidenti e allenatori delle squadre avversarie fanno passare il messaggio che siamo i più forti e non possiamo non vincere il campionato. Dico che siamo la sorpresa perché disputiamo le partite con tanti nuovi giovani calciatori e stiamo tenendo botta, dire che questa squadra è condannata a vincere significa non solo mistificare la realtà, ma anche non tenere conto di ciò che sta facendo la società. Se dovesse arrivare la promozione sarebbe una grande conquistare e un modo di dare una boccata di ossigeno alle casse del club che in sette anni di nostra gestione ha chiuso in pareggio solo quando abbiamo conquistato la Serie A. Mi preme ringraziare i nostri tifosi che, nonostante sia un periodo di penuria sugli spalti per tutte le società, rispondono sempre in maniera straordinaria”, prende il via così la conferenza stampa per Presidente Saverio SticchiDamiani convocata alla vigilia della sfida infrasettimanale che vedrà i giallorossi impegnati domani sul campo del Cosenza.
Il mercato di gennaio
“Credo che il mercato di gennaio sia principalmente di riparazione e il fatto di prendere Coda e Strefezza a luglio è un merito della società, abbiamo poi fatto nella finestra invernale, un’opera di snellimento in cui c’erano alcuni calciatori che non rientravano nel progetto e deciso di puntellare la rosa con atleti con caratteristiche precise, abbiamo preso Asencio, un ’98 che sta compiendo un percorso ed è un calciatore di proprietà, lo stesso Faragò che ha giocato gare nelle quali abbiamo sempre fatto punti, stesso discorso va fatto per Simic che ha rafforzato il reparto arretrato”.
Il pubblico
“Rispetto all’anno di B che ci ha portato alla promozione, dal punto di vista dei tifosi abbiamo perso il 45% in questo torneo, economicamente si risente ancora del Covid, ma in questo periodo post pandemia sotto questo punto di vista siamo i migliori della B e di alcune società del massimo campionato”
La presidenza del Lecce e la salute della società
“Sette anni alla guida del Lecce cambiano dentro, arricchiscono tantissimo sotto il profilo umano, è stato un continuo nutrirmi dell’amore dei tifosi, mi piacerebbe fare il presidente a tempo pieno, ma ho la mia attività da portare avanti e gestire le due cose insieme in maniera seria è faticoso, ma lo faccio, ripeto, nutrendomi dell’affetto di tutti. La compagine societaria sta bene, ha sofferto questi ultimi due anni, poi, abbiamo vissuto periodi che sarebbero stati complicati anche senza coronavirus, perché con la retrocessione ci siamo portati dietro diversi contratti, ci sono calciatori che anche se non giocano qui, ancora vengono pagati da noi. L’anno prossimo sarà l’anno zero, perché quegli accordi saranno terminati. La proprietà è composta da tre blocchi. Renè De picciotto detiene il 39% delle quote; io il 31 e gli altri (Corrado Liguori, la Famiglia Carofalo e Alessandro Adamo) il restante 30 ed è fatto per fare sì che in caso qualcuno si stancasse, bisognerebbe ‘rimpiazzare’ un solo pacchetto e non l’intero blocco”.
Pacchetti per i tifosi
“Per quanto riguardo l’apertura degli stati penso che fino alla fine porteremo avanti la politica delle agevolazioni a donne e famiglie, la squadra con il pubblico danno qualcosa in più. Il progetto con Viva Ticket per ospitare concerti ed eventi all’interno del ‘Via del Mare’ va avanti, speriamo che il cinque maggio si possa fare la prima manifestazione. Incontrare i Lecce club quando andiamo in trasferta fa molto piacere, perché ci piace prestare attenzione a ogni singola richiesta e siamo molto attenti, in quanto si possono creare grandi rapporti”.
Le voci sui giovani giallorossi
“Sapete che la volontà del club cambia poco nel calciomercato. Non abbiamo voluto cedere i nostri giovani a gennaio, anche se devo dire che i ragazzi sono straordinari e sono talmente coinvolti dal nostro percorso di crescita, che anche loro non hanno avuto la benché minima idea di andare via, perché si sentono coinvolti”.
Gli acquisti di gennaio
“Asencio è stato preso a titolo definitivo ed è stato acquistato per farlo esplodere, Faragò, non è giovanissimo, ma ha molta esperienza, così come Simic”.
Crescita di territorio e società
“Faccio una battuta: per superare il provincialismo abbiamo acquisito molti giocatori stranieri. Cerchiamo di crescere con gli strumenti che abbiamo, compresa la cultura del lavoro. Il nostro territorio sa essere provinciale quando deve mantenere le tradizioni e internazionale al tempo stesso, è cresciuto molto, spero che il club riesca a stare al passo”.
La Primavera A
“Per quanto riguarda la Primavera A, mi preme puntualizzare il fatto che noi, Pescara e Spal siamo le uniche compagini la cui squadra non milita in Serie A e per salvarci dobbiamo confrontarci con club con introiti maggiori, è una lotta impari e stiamo cercando di portare a casa un risultato che sarebbe straordinario e questo dà la dimensione nella difficoltà in cui si è operato”.
