
Era seduto accanto al sindaco Paolo Perrone nella conferenza stampa di oggi pomeriggio di risposta dell’amministrazione comunale alla Famiglia Tesoro in merito alla vicenda del manto erboso dello Stadio di Via del Mare.
E in più di un occasione è stato visto sbottare, come se il silenzio che si era imposto nei mesi scorsi sul Lecce e sul destino dei giallorossi avesse avuto di colpo un termine.
L’ex assessore allo sport della Giunta Perrone, che in più di una circostanza ebbe a battibeccare con la Famiglia Semeraro, da ultimo anche per quella che definì scarsa attenzione del patron nei confronti dei festeggiamenti per il centenario della squadra, oggi punta il dito contro i Tesoro, rei, a suo dire, di aver individuato nel Comune di Lecce la controparte sbagliata in una polemica tutta da riscrivere.
«E adesso che nessuno venga a riproporci la solita solfa del “O ti mangi la minestra o ti butti dalla finestra” che, calcisticamente parlando, a Lecce si trasforma in “O ti accontenti dei Tesoro o rischi di finire in Promozione”. Adesso basta! Non c’è bon-ton che tenga nei confronti di chi, come Savino Tesoro, deve ringraziare Lecce e i leccesi per il trattamento ricevuto e non pretendere di essere osannato come il salvatore della patria.».
Un attacco frontale alla nuova proprietà di Piazza Mazzini che parte dalla constatazione di una fede che non si piega nemmeno davanti al cambio di categoria e a qualsiasi retrocessione: «O in A, o in B, o in C noi siamo sempre lì» questo è il coro che accompagna chi per davvero vive il tifo per i colori giallorossi salentini come una passione che non si può sopire. Abbiamo dedicato quel coro a chi nel passato pensava di tenere sotto il giogo del ricatto dell’unicità gestionale la tifoseria, figuriamoci se non lo dedicheremmo anche ad una società barese che, a buon mercato, ha acquistato un club di grande tradizione come il Lecce.»
Quindi l’affondo finale, con l’invito al pubblico dibattito su questioni sportive e non su tecnicismi gestionali: È su quelle campagne acquisti fallimentari e sui risultati scarsi che ne discendono sul campo che i Tesoro dovrebbero accettare in pubblico un confronto libero, non sullo stato di rizzollamento del manto erboso del Via Del Mare. Trovo assurdo che una parte di tifosi, che si sentono amici della Famiglia Tesoro, difendano a spada tratta una società barese che al momento non ha aggiunto una virgola di positività ai colori giallorossi e che in due anni di gestione ci ha regalato due umilianti eliminazioni dai play off della Lega Pro.»