
Tre cose erano sicure la Domenica, quando arrivava il weekend dopo una settimana di stress, la messa e poi la partita di calcetto con gli amici, il pranzo con le sagne al sugo fatte dalla nonna e Guido Meda che dopo due ore di gara di Moto GP si scatenava al ritmo di “Rossi c’è Rossi c’è” e ti buttava giú dal divano ad esultare insieme al giovane ragazzo di Tavullia.
Valentino Rossi, il nove volte campione mondiale della massima competizione sportiva per moto, annuncia il suo addio a quarantadue anni d’età e venticinque di carriera, dall’esordio in Aprilia SR nella 125, dopo aver conquistato tutti i record possibili, dalle 423 gare disputate, alle 235 salite sul podio e le 115 vittorie al primo posto.
“Un saluto a tutti, è un po’ imbarazzante qui… ho deciso di fermarmi a fine stagione” dice in conferenza stampa “Mi ero dato un tempo e ho deciso di smettere a fine anno. Mi dispiace un sacco, avrei voluto correre per altri 20-25 anni ma purtroppo non è possibile” lasciando un vuoto nel cuore dei milioni di fan sparsi in Italia e in tutto il mondo.
The Doctor: gli avversari, il mito e la storia che continua
Da Max Biaggi, primo rivale storico in un derby tutto italiano, a Sete Gibernau, Marc Marquez e Casey Stoner, gli avversari che si sono posti tra Valentino e le sue vittorie, triturati come i cattivi di Batman nei suoi fumetti.
A 42 anni il numero 46 delle moto, mutuato da papà Graziano che gli ha trasmesso quella passione, si arrende ad un solo avversario, il tempo che avanza e che inevitabilmente ha condizionato gli ultimi anni della sua carriera. “Ho preso la decisione nel corso della stagione. Nella pausa estiva ho fatto la scelta definitiva. Volevo continuare, ma bisognava capire se ero abbastanza veloce e i risultati sono stati al di sotto delle aspettative, così gara dopo gara ho iniziato a riflettere” spiega ai microfoni.
Il “dottore”, così soprannominato per la sua grande capacità di risolvere i problemi delle moto da lui guidate, ma soprattutto per la laurea magistrale honoris causa in “Comunicazione e pubblicità dell Organizzazioni” ricevuta nel 2005, saluta tutti gli appassionati e tutti coloro che ha fatto sognare e gioire in sella alla sua Yamaha.
“E’ un momento molto triste, è difficile sapere che l’anno prossimo non correrò in MotoGP. E’ stato tutto grandioso, mi sono divertito tantissimo. Un percorso lungo e divertente, indimenticabile insieme al mio team. Ci sono momenti che porterò per sempre con me” dice infine.
Vale dice basta senza rimpianti. “Non ne ho. Correre con Ducati è stato difficile, ma è stata comunque una grande sfida. Pilota italiano su moto italiano, se fossimo riusciti a vincere sarebbe stato qualcosa di storico”.
Per quanto riguarda il suo futuro sarà forse in quattro ruote, l’altra sua grande passione sempre presa dal padre. “Adoro correre con le macchine, penso che farò questo dall’anno prossimo, ma dobbiamo ancora definire questa decisione. Mi sento un pilota e penso lo resterò per tutta la vita. Due anni fa non ero ancora pronto a ritirarmi, dovevo provarle tutte. Ora sono in pace con me stesso. Questo è il momento giusto”.
Infine lascia un messaggio ai tifosi, da sempre al suo fianco: “Innanzitutto devo dire ai miei fan che ho dato tutto per tanto, tanto tempo, ho sempre cercato di dare il massimo per restare al top. E’ stato un lungo viaggio insieme. Ho incredibile sostegno da ogni parte del mondo, a volte è difficile da comprendere anche per me. Ci siamo divertiti insieme”.
Tutto questo Valentino Rossi, un ragazzo diventato leggenda, amato e invidiato, anche da una star di Hollywood come Brad Pitt, che una volta disse: “Vorrei essere Valentino Rossi”.
E adesso cosa ci sarà la Domenica? Cosa grideremo insieme a Meda, facendoci venire i brividi sulla pelle, al posto del suo “Rossi c’è”?
(Foto di www.corsedimoto.com)