Luglio debole, agosto in grande spolvero. Potremmo dire che il turismo in Puglia ha avuto una doppia faccia. Così l’imprenditore Fernando Nazaro, icona di un turismo moderno e imprenditore lungimirante e molto apprezzato per la sua disponibilità e intraprendenza, interviene dopo una prima parte d’estate caratterizzata da incertezza e critiche forse un po’ troppo severe.
La sua è l’analisi di chi conosce la realtà come pochi e di chi rappresenta un punto di riferimento per operatori pubblici e privati.
“Non è vero che la gente non va più al mare, dice Nazaro, la gente organizza la vacanza in base alle proprie disponibilità economiche e alle offerte concorrenziali come è giusto che avvenga in un mercato libero. Non esiste un pensiero unico nemmeno nel turismo, anzi, perché si tratta di un settore legato ad aspetti culturali, morali e spirituali, sempre fluttuanti, sempre meritevoli di nuovi posizionamenti.
Non si può pensare né sperare di avere Gallipoli come capitale del turismo italiano per 30 anni consecutivi, le stagioni d’oro durano tre, al massimo quattro anni, poi tutti gli indicatori chiariscono che la ciclicità porterà inevitabilmente ad un riposizionamento nelle classifiche di gradimento del territorio.
Farei torto all’onestà intellettuale di molti imprenditori se non facessi riferimento ad una comunicazione a volte imprecisa a volte maliziosa, che certamente ha portato ad una cattiva pubblicità sia l’anno scorso sia quest’anno. Non sono un complottista e non voglio pensare che ci sia dietro una volontà malevola ma a pensar male si fa peccato ma non si sbaglia.
Non è vero che il Salento è caro, non lo è più di altri territori, dove la storia e la cultura di un luogo hanno ricadute immediate sul costo del caffè e della brioche. Sposterei l’attenzione sul problema dei servizi che spesso, specie nell’ambito dei trasporti, non sono adeguati ai tempi, e soprattutto sono inadeguati alle aspettative di un turismo industriale e di alto profilo.
Il mese di luglio e i primi dieci giorni di agosto hanno fatto registrare un calo significativo, è vero, ma è altrettanto vero che sono andati molto bene i cosiddetti mesi spalla, maggio e giugno, mentre dalla metà di agosto si sta profilando un ottimo trend.
Fino a quando però non riusciremo a costruire un coordinamenti stabile a livello imprenditoriale e istituzionale, con una regia unica in grado di guidare i processi turistici e ipotizzare nuovi modelli da adottare, continueremo a vivere di alti e bassi, e rischieremo di vergognarci a livello nazionale per ciò che gli organi di stampa continueranno a scrivere di noi in maniera più o meno responsabile.
Colgo l’occasione per ringraziare tutti gli operatori del settore, sempre impegnati se non addirittura eroici, e formulo a tutti, residenti e forestieri, gli auguri di buon Ferragosto e di buone ferie.
