Salento. Per quest’anno non cambiare stessa spiaggia.ma quale mare se è¨ off-limits?

Un diluvio di ordinanze inibiscono la fruizione dei tratti di costa piè¹ belli ed esclusivi del Salento. Si chiama «operazione sicurezza» ma per chi ama il Salento e per gli operatori turistici siamo di fronte ad un vero e proprio grande e grosso problema.

Il punto di Leccenews24. Tutte le ordinanze minuto per minuto che per carità vanno rispettate. Ma come ci si comporterà quando le persone andranno ugualmente nei luoghi vietati alla balneazione?

Salento, lu mare, lu sule, lu ientu. Anzi no, lu sule e lu ientu solamente. Il mare ce lo siamo giocato, con il pericolo del crollo della falesia che ha fatto scendere in campo pesantemente le Capitanerie di porto da Otranto a Gallipoli per inibire con le loro ordinanze chilometri e chilometri di costa, specchi d’acqua compresi.

​Con l’incolumità non si scherza e nessuno che abbia ruoli di responsabilità pubblica può giocare con la vita delle persone. Anche dinanzi ad un fondato minimo sospetto che ci possano essere dei crolli è  doveroso intervenire con provvedimenti restrittivi per evitare tragedie che il giorno dopo apparirebbero come beffe che si sarebbero potute prevedere o evitare.

Detto ciò, però, non possiamo non considerare il grave problema al quale andiamo incontro nella stagione estiva ormai alle porte. in questi anni sul Salento sono stati spesi fiumi di inchiostro in merito alle politiche di destagionalizzazione ed è anche vero che qualcosa comincia a funzionare. Ma è innegabile che i turisti scelgano il nostro territorio specialmente nel periodo estivo e soprattutto per il suo mare. 

Quest’anno si troveranno a fare i conti con una serie di divieti che vogliamo elencare per comprenderne la portata. Divieti che metteranno in seria difficoltà non solo i vacanzieri, ma tutti i salentini che aspettano l’estate –giovani e meno giovani- per godersi le bellezze della costa:

  • ordinanza n. 18 del 15 Maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Gallipoli: Interdizione specchio acqueo nel territorio della marina di Andrano (Localit: Grotta Verde, La Botte)
  • ordinanza n. 19 del 15 Maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Gallipoli: Interdizione specchio acqueo nel territorio della marina di Castrignano del Capo (località: Capo di Leuca, Punta Meliso, Punta Ristola, Ciardo)
  • ordinanza n. 20 del 15 Maggio 2014  – Capitaneria di Porto di Gallipoli: Interdizione specchio acqueo nel territorio della marina di Marittima del Comune di Diso (località Arenosa della marina di Marittima, Porticelli, Marina di Marittima, Acqua Viva della marina di Marittima)
  • ordinanza n. 21 del 15 Maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Gallipoli: Interdizione specchio acqueo nel territorio della marina di Gagliano del Capo (località: marina di Novaglie, località Ciolo, capo di Leuca)
  • ordinanza n. 22 del 15 Maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Gallipoli: Interdizione specchio acqueo nel territorio della marina di Tricase (marina di Tricase, località Punta Cannone, Tricase Porto, Canale del Rio, Marina Serra)
  • ordinanza n. 23 del 15 Maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Gallipoli: Interdizione specchio acqueo all'imboccatura del porticciolo di Novaglie della marina di Alessano  (Porticciolo della Marina di Novaglie)
  • ordinanza n. 24 del 15 Maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Gallipoli. Interdizione specchio acqueo nel territorio della marina di Porto Cesareo (Torre Castiglione, Torre Lapillo)
  • ordinanza n. 25 del 15 Maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Gallipoli. Interdizione specchio acqueo nel territorio della marina di Racale (Marina di Mancaversa, Posto Racale, Puzzacchio, Torre Suda)
  • ordinanza n. 26 del 15 Maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Gallipoli. Interdizione specchio acqueo nel territorio della marina di Tiggiano (Marina di Tiggiano)
  • ordinanza n.  32 del 14 maggio 2014 –Capitaneria di Porto di Otranto. Comune di Otranto – Integrazioni all'Ordinanza n. 52/2013 (Con decorrenza immediata, negli specchi d’acqua in località Baia dei Turchi, Cave – Lato Sud, Torre del Serpe, Punta Facì, Baia delle “Orte” e insenature adiacenti, “Palascia” – zona nord del faro omonimo, sono vietate la navigazione, la sosta e l’ancoraggio di tutte le unità navali in genere, la balneazione, la pesca professionale e/o sportiva con qualunque tecnica nonché l’espletamento di qualsiasi attività subacquea e di superficie connessa agli usi del mare)
  • ordinanza n. 33 del 15 maggio 2014 – Capitaneria di Porto di Otranto. Comune di Melendugno – Modifica Ordinanza 22 del 2014 (gli specchi acquei fino ad una distanza di 30 metri dai tratti di costone roccioso a picco sul mare ricadenti nell’ambito del territorio comunale di Melendugno noti come  “Bunker” – “Ajannara” – “Torre Specchia” – “Punta Cassano” – “Fincari”)

E questi oggi sono solo quelli di oggi ai quali vanno aggiunti tutti i ditevi che abbiamo già conosciuto nelle marine di Melendugno, Santa Cesarea, Vernole.   In totale forse più di 50chilometri.
Non c’è ombra di dubbio che quella di oggi sia stata presentata come una vera e propria operazione-sicurezza. Al netto dei tratti interdetti il Salento è sicuro, sicurissimo. Peccato però che proprio quei tratti esclusi alla balneazione e all’ancoraggio delle barche siano tra i punti più esclusivi e più belli della costa salentina. Chiudere quei posti alla fruizione turistica significa depotenziare l’appeal turistico. È vero non ha senso barattare la sicurezza con il piacere ma non si può non prendere atto che la costa salentina senza quei luoghi meta di turismo nazionale ed internazionale è meno attraente per i turisti e per chi organizza le vacanze. 

Nel Salento il turismo balneare è il core-business, tutto il resto è accessorio. Non è assolutamente il contrario, quindi l’impossibilità di godere di quelle bellezze comporterà seri problemi all’organizzazione della stagione a venire. A meno che poi non ci si comporterà come quello che fatto il divieto, chiudono un occhio sull’applicazione delle sanzioni. Già ci immaginiamo quanti tra residenti e vacanzieri aggireranno quei divieti. E allora sarà opportuno quanto mai rafforzare le attività di controllo per fare in modo che la pubblica incolumità sia sì rispettata. Mettere i diveti e non sanzionarli in caso di aggiramento sarà come aver arrecato danno su danno.



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