Una lapide per monsignor Ruppi. Ieri, a Lecce, in Cattedrale, l’inaugurazione

L’arcivescovo D’Ambrosio, alla presenza del sindaco Perrone e dell’ex sindaco Poli Bortone e davanti a centinaia di fedeli, ha scoperto una lapide in onore di Cosmo Francesco Ruppi, il vescovo deceduto 4 anni fa che attende di essere sepolto a Lecce, nella sua Cattedrale.

Una chiesa cattedrale traboccante per l’anniversario di ordinazione episcopale di Cosmo Francesco Ruppi, con la diocesi che si è riunita attorno alla memoria del pastore che l’ha guidata per più di vent’anni.
Ieri sera in Piazza Duomo la celebrazione solenne presieduta dall’arcivescovo Domenico D’Ambrosio davanti ad un enorme platea di fedeli, giunti da tutta la diocesi metropolitana. 35 anni prima Cosmo Ruppi veniva ordinato vescovo dal cardinale Ursi nella sua Alberobello.

Al termine della celebrazione eucaristica di ieri, il vescovo di Lecce ha scoperto una lapide dedicata alla memoria di mons. Ruppi e sistemata nell’altare di San Filippo alla destra dell’altare maggiore guardando l’assemblea. Un drappo rosso ha svelato un’elegante incisione interamente scritta in lingua latina che mons. D’Ambrosio ha letto e tradotto al popolo dei fedeli, riunito in Cattedrale.
 
Presenti alla celebrazione il sindaco di Lecce Paolo Perrone e l’ex sindaco Adriana Poli Bortone, personalità particolarmente legata alla figura del vescovo Ruppi, il quale non aveva mai nascosto, anche pubblicamente, la sua stima e il suo apprezzamento per l’allora sindaca di Lecce. Fu proprio la Poli Bortone nel 1994 in rappresentanza del governo italiano ad accogliere il sommo pontefice Giovanni Paolo II la sera in cui arrivò a Lecce, quando era ministro della Repubblica italiana. Una visita apostolica, voluta e accuratamente organizzata dal vescovo Cosmo Francesco.
 
Presenti ieri in Duomo anche il senatore Giorgio De Giuseppe e l’on. Giacinto Urso, entrambi già difensori civici della Provincia e parlamentari di lungo corso, fra gli anni ‘60 e ’80.  Particolarmente toccante il momento in cui l’arcivescovo metropolita ha strappato il drappo rosso dalla lapide, con decine di sacerdoti tutt’attorno all’altare laterale e davanti agli occhi commossi di Adriana Poli e di Paolo Perrone e del nipote di mons. Ruppi, giunto appositamente.
 
Si è trattato di un primo atto di testimonianza, una prima concreta manifestazione d’affetto nei confronti di un grande vescovo che ha dedicato la sua vita a Lecce e al Salento, in attesa che si possano superare tutti gli impedimenti tecnico burocratici e portare le spoglie mortali di mons. Ruppi nella cripta della Cattedrale, come egli desiderava e come certamente merita.



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