Rubinetti a rischio in zona 167, tante le famiglie in difficoltà

C’è preoccupazione per famiglie leccesi che abitano in zona 167, in alcune palazzine. Potrebbe avvenire il taglio dell’acqua per morosità pregresse.

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Grande stato di agitazione da parte dei residenti di via Alessandria e via Siracusa, a Lecce, in zona 167. A preoccupare le famiglie che abitano nei condomini Arca Sud (ex IACP), infatti, un preavviso di sospensione e formale messa in mora inviato da Acquedotto Pugliese.

Sospensione idrica

Tutto parte da una serie di fatture non pagate che, ad oggi, costituiscono un residuo di 38.075,96 euro per il lotto di via Alessandria e 33.880, 98 per quello di via Siracusa. Le lettere – inviate lo scorso 1 settembre – avevano invitato i rispettivi caseggiati al pagamento della somma entro 30 giorni dalla data di ricezione. Senza la dovuta riscossione, purtroppo, a partire dal 20 ottobre 2017 dovrebbe avvenire la sospensione idrica. Pare che anche in Piazzale Siena, inoltre, da lunedì sia già avvenuto il taglio dell’acqua.

Disagi alle famiglie

Si tratta di una somma di denaro piuttosto ingente che pesa non poco, soprattutto su quei nuclei famigliari in cui sono presenti anziani, bambini e disabili, più coloro che non riescono a pagare a causa delle difficoltà economiche.

Non solo. Oltre a tale aspetto vi è quello di chi invece non risulta moroso ma, purtroppo, si vede costretto a subire il provvedimento sospensivo a causa della situazione generale. Una situazione che potrebbe definirsi, purtroppo, ciclica. Lo scorso anno, infatti, proprio per la palazzine di via Siracusa ci volle la sottoscrizione di un piano di rientro per far ripartire l’acqua potabile.

Il commento di “Salento Rinasce”

Il presidente di “Salento Rinasce” (associazione creata da persone che abitano nelle periferie salentine per dar voce alle loro problematiche), Cristian Karim Benvenuto, ha voluto commentare la situazione in modo lapidario:

Continua la guerra tra poveri.

Raccogliamo, dunque, l’appello delle famiglie in difficoltà, sperando che le parti possano trovare al più presto una soluzione e, soprattutto, scongiurare il rischio di non poter disporre dell’acqua potabile, bene primario.

 



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