​Aggredita da un extracomunitario a due passi dalla stazione. I residenti esasperati: ‘per fare qualcosa aspettano il morto?’

All’indomani dell’ennesimo episodio che si è consumato nei pressi della stazione di Lecce, dove una giovane donna è stata aggredita con un coltello da un extracomunitario, i residenti lanciano un appello per trovare una soluzione ad un problema divenuto insostenibile.

Il limite della sopportazione è stato superato da un pezzo dai cittadini che hanno la “sfortuna” di abitare in una delle tante stradine che si affacciano sulla stazione ferroviaria di Lecce dove, un giorno sì e l’altro pure, accade qualcosa che interrompe bruscamente la loro tranquillità. L’ultimo episodio, o almeno quello che è riuscito a conquistare gli onori della cronaca locale, si è consumato nella notte tra mercoledì 28 e giovedì 29 settembre, quando i residenti di via Lombardia sono stati svegliati, nel cuore della notte, dalle urla disperate di una giovane donna aggredita con un coltello da un extra-comunitario. Non sono chiari i motivi per cui lo straniero si era scagliato contro la malcapitata, se lo aveva fatto con l’intento di seviziarla o di derubarla, fatto è  – come si legge nella nota a firma di Giorgio Pala presidente Carpe Diem – che è stato necessario l’intervento degli abitanti della zona per evitare il peggio.
 
In tanti sono scesi in strada per soccorrere la poveretta terrorizzata, mentre il suo aggressore – ormai scoperto – si dileguava in via Martiri d'Otranto, sparendo nell'oscurità. La stessa strada dove, come più volte segnalato dai alcuni lettori, la situazione è diventata insostenibile per la presenza di numerose prostitute che oltre ad esercitare il mestiere più antico del mondo, bivaccano fino alle prime luci dell’alba e molto spesso litigano tra di loro o con chi compra sesso o fa finta di comprarlo.  
 
Certo, le forze dell’ordine sono intervenute sul posto e la donna è stata soccorsa, ma l’episodio – l’ennesimo – deve essere un’occasione per rivolgere un accorto appello affinché venga restituita ai residenti della zona la tranquillità che meritano: «Che cosa stiamo aspettando – si domanda il presidente Pala – che ci scappi il morto per poi piangerci addosso?»
 
«Basta chiacchiere – conclude – basta fingere di prendere in considerazione il problema: serve con urgenza una presenza costante delle forze dell'ordine, magari predisponendo ronde di almeno due agenti, oltre ad un gabbiotto fisso ubicato all'intersezione delle vie segnalate».  
 
La ricerca di una soluzione è un fatto non più procrastinabile considerando che la zona è diventata ormai poco sicura ed a rimetterci sono soprattutto i poveri cittadini residenti. Sempre per una questione di ‘sicurezza’, il movimento ‘Noi con Salvini’ aveva lanciato una raccolta firme per chiedere lo sgombero dello stabile all’incrocio tra Viale Grassi e Via Monteroni, che spesso fa da scenario ad alcuni noti episodi di cronaca. 



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