Prostitute come ‘vicine di casa’. L’ira dei residenti di Via Martiri d’Otranto

‘Ci sentiamo abbandonati’. Continuano a giungere in redazione le denunce dei residenti di Via Martiri d’Otranto a Lecce stanchi di dover ‘convivere’ con le numerose prostitute che di notte rendono la vita nel quartiere quasi impossibile.

Se è definito, non a caso, il mestiere più antico del mondo un motivo ci sarà. Chi credeva che con il ‘pugno duro’ e la chiusura delle case chiuse,  la prostituzione sarebbe scomparsa dalla faccia della terra si sbagliava. Purtroppo, è innegabile, ci sono strade anche nei quartieri residenziali, marciapiedi a pochi passi da chiese e scuole, vie più o meno centrali di città piccole o grandi che, di notte, si trasformano in bordelli a cielo aperto. È sotto gli occhi di tutti e per chi fa finta di nulla sono le cifre a parlare: numeri impressionanti – tra venditrici del sesso e clienti – che muovono un giro d’affari non indifferente. Per scelta, per fatalità, per sventura o costrizione, cambia poco nel momento in cui si vende il proprio corpo. Senza contare poi che molte ragazze sono spinte ad intraprendere questa ‘strada’ irretite dal guadagno facile.
 
Se ne parla da sempre eppure sembra impossibile riuscire a trovare una soluzione: si è parlato di trasformare alcune zone delle città in ‘quartieri a luci rosse’, si è discusso della possibilità di far pagare alle lucciole le tasse, di costringere le squillo ad eseguire controlli sanitari periodici, di ‘identificare’ i clienti.
 
Ma a Lecce poi c’è una strada che da anni è falcidiata da questa vera e propria piaga, almeno per i residenti che appena scendono le luci della sera non possono affacciarsi ai loro balconi, non possono scendere in giardino o in cortile senza dover assistere a scene di dubbio gusto che spesso non si concludono soltanto nel vai e vieni di auto, ma anche in litigi, schiamazzi, urla e battibecchi tra chi compra sesso (o fa finta di comprare) e chi lo vende.
 
Il Comune di Lecce ha anche provato ad interdire quei tratti stradali nei pressi della stazione al transito dei veicoli, ma evidentemente non è bastato se gli abitanti continuano a lamentarsi. Cogliendo al balzo un nostro articolo, che scaturiva dalla denuncia di una nostra lettrice, un altro residente di via Martiri d’Otranto ha voluto unirsi al coro di sdegno lamentandosi di quanto accaduto solo pochi giorni fa documentando quanto detto con alcuni scatti «Mi associo anche io alla denuncia della vostra lettrice e bi invio le foto dello scorso Sabato, in cui c'è stato davvero un no stop lungo la strada, percorsa da famiglie che si avviano verso il centro storico». L’accusa poi è a chiare lettere nei confronti dell’amministrazione guidata da Paolo Perrone che dovrebbe essere a questo punto chiamata ad una scelta su come gestire questo triste fenomeno «È indecente – si legge nella mail di Giulio – che il Comune tolleri questo stato di fatto senza fare nulla. Non una macchina della polizia, nè della polizia municipale, ma solo rumori di macchine, schiamazzi delle lucciole ecc a "rallegrare" il sabato sera di noi residenti. Siamo abbandonati e sottomessi al racket della prostituzione!». 

Alcune cose sono cambiate, lungo i millenni. Altre no. Non per questo non bisogna almeno provarci. 



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