Anno giudiziario. Il procuratore Maruccia: “La separazione delle carriere un vulnus per la democrazia”

È uno dei passaggi del discorso del Procuratore Generale Antonio Maruccia, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023

“Sommessamente ritengo che la separazione delle carriere sia un vulnus per l’equilibrio del sistema di garanzie dei cittadini e per la stessa democrazia”. È uno dei passaggi del discorso del Procuratore Generale della Corte d’Appello distrettuale di Lecce, Antonio Maruccia, nel corso dell’inaugurazione dell’anno giudiziario 2023.

Maruccia si è soffermato sulla questione della separazione delle carriere nella magistratura affermando: “Sono convinto che deviare il corso del pubblico ministero dall’alveo della giurisdizione possa condurre la funzione requirente sotto l’egida del potere esecutivo con ricadute negative sul principio di indipendenza e sulle garanzie di uniforme applicazione della legge. Il controllo di legalità delle indagini da parte di un pubblico ministero indipendente dovrebbe stare a cuore a tutti e in particolare all’avvocatura, custode delle garanzie dei cittadini dalle interferenze del potere statuale”.

Le intercettazioni

Il Procuratore Generale si è poi soffermato sul tema delle intercettazioni ed ha sottolineato: “La recente riforma Orlando costituisce a mio avviso un buon punto di equilibrio tra le esigenze delle investigazioni, il diritto alla privacy e la libertà di informazione. I presupposti per disporre le intercettazioni e per tutelare i terzi sono oggi particolarmente stringenti. Gli ascolti che riguardano fatti e persone estranei alle imputazioni sono inseriti in un archivio riservato con divieto assoluto di trascrizione. Tutti gli uffici requirenti del Distretto hanno adeguato le strutture fisiche e informatiche e garantiscono la segretezza dei contenuti dell’archivio riservato”. Ed ha aggiunto: “Mi pare poco ragionevole cambiare una legge prima di averla sperimentata e senza averne valutato gli effetti. Ma è il legislatore a dover indicare le soluzioni. Nostro dovere è interpretare e applicare le regole. Come Procuratore Generale di questo Distretto posso però affermare che non sono state segnalate violazioni del segreto e non ho mai ricevuto, in questi anni, lamentele di cittadini estranei alle indagini per pubblicazioni indebite o uso improprio delle intercettazioni”.

Riforma Cartabia

Il Procuratore generale, nel corso del suo intervento, ha poi parlato della riforma Cartabia che: “Ha portato innovazioni profonde nel diritto e nella procedura penale, nel settore civile e nell’ordinamento giudiziario. Ma la riforma è divenuta efficace da poche settimane in assenza di complete dotazioni informatiche e materiali indispensabili per il conseguimento degli obiettivi ai quali è subordinata la corresponsione delle risorse del PNRR”. Ed ha aggiunto: “La magistratura italiana è pronta ad assolvere il compito di dare attuazione alla riforma con leale spirito di doverosa collaborazione istituzionale. Così, anche grazie alla concorde indicazione di tutti e 26 i procuratori generali d’Italia, il Governo e il Parlamento hanno posticipato l’entrata in vigore della riforma e, soprattutto, hanno introdotto una disciplina transitoria”.

Maruccia ha poi sostenuto: “La riforma – la più ampia e trasversale degli ultimi trent’anni – è entrata in vigore con l’obiettivo di assicurare maggiore speditezza ai processi ma con adempimenti e previsioni che sembrano andare nella direzione opposta. Nel Distretto di Lecce massimo è l’impegno della magistratura requirente per dare attuazione alla legge, evitando inutili appesantimenti burocratici delle attività, nella logica dell’uniforme esercizio dell’azione penale. D’altro canto, è questo lo spirito a cui, in tutti questi anni, la mia Procura Generale ha cercato di orientare la sua azione: apertura al confronto, condivisione dei contenuti e unità di intenti, nel rispetto delle attribuzioni e dell’autonomia di ciascuno, in primis dell’Avvocatura”.

L’attività della Procura Generale

Maruccia si è poi soffermato sull’attività della Procura generale: “Quanto al contrasto della criminalità, le indagini condotte dalla DDA confermano la presenza sul territorio di organizzazioni mafiose eredi della sacra corona unita e dei clan storici del tarantino. Il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti continuano ad essere il core business delle attività e la fonte illecita dei reinvestimenti negli affari e nella corruzione”.
Ed ha sottolineato: “Molta preoccupazione desta il traffico di rifiuti con i connessi reati in materia ambientale. La DDA di Lecce segnala come l’utilizzo del trojan abbia consentito di evidenziare come il fenomeno delle cosiddette “estorsioni ambientali” attraverso le quali i clan riescano ad imporre sul territorio le proprie iniziative imprenditoriali avvalendosi del diffuso senso di omertà”. Maruccia ha poi specificato: “In questo contesto, unitamente al ricorso alla violenza fisica, pure ampiamente praticato, si segnalano modalità di penetrazione del territorio basate sulla fama criminale dei capi e dei gruppi. A conferma di tale tendenza in tutto il Distretto non si sono registrati, omicidi o gravi fatti di sangue riconducibili a logiche mafiose”. Ma ha aggiunto: “Cionondimeno, sono in aumento nei territori di Lecce, Brindisi e Taranto le attività della criminalità comune e organizzata e, purtroppo, in aumento sono anche i fenomeni di devianza e criminalità minorile. Nella provincia di Lecce si è assistito ad un consolidamento dei gruppi criminali organizzati, che appaiono aver assunto i caratteri di una mafia “matura”.

La questione minorile

Maruccia si è poi soffermato sulla questione minorile, affermando: “Le due procuratrici di Lecce e Taranto segnalano concordemente una forte impennata di condotte oppositive e violente in ambito penale e segni di grande sofferenza, disagio e scollamento dalla realtà, in ambito civile. Aumentano i reati consumati con violenza alla persona, sia dal singolo che dal gruppo- le famose baby gang- spesso per futili motivi o in assenza di movente, fatti tutti espressione di frustrazioni, di fallimenti e di opposizione alle regole ed al sistema”.

Maruccia ha aggiunto: “La qualità dell’impegno e dell’attività profusa quest’anno dalle Procure ordinarie e minorili e dalla Procura Generale sono confermate dalle verifiche giurisdizionali. Proficui risultati sono stati raggiunti dagli uffici requirenti di tutto il Distretto nelle materie della criminalità organizzata e comune, della pubblica amministrazione, dei reati economici, della tutela delle fasce deboli, dei procedimenti in materia di bancarotta e altri reati societari, della materia ambientale e della tutela della salute pubblica”.

Riguardo l’edilizia giudiziaria, Maruccia ha sottolineato nella parte finale del suo discorso: “È a voi tutti noto che da diversi anni la Procura Generale di Lecce, unitamente alla Presidenza della Corte- iniziammo con Vincenzo Scardia nel 2017- si fa interprete della necessità di una sistemazione edilizia maggiormente funzionale e moderna degli uffici giudiziari di Lecce, oggi frammentati in più palazzi. Iniziammo con uno studio di fattibilità sui terreni confiscati alla criminalità organizzata. Il valore simbolico di quel terreno ha costituito in questi anni il volano della procedura amministrativa che, come potete leggere nella relazione scritta, ha attraversato vari passaggi fino alla fondamentale proposta del Comune di Lecce di una grande area adiacente allo Stadio, proposta che la Commissione permanente della Corte, ha condiviso e accettato con convinzione”.