Volo cancellato con un sms poco prima della partenza, Ryanair condannata a risarcire padre e figlio

Il Giudice di Pace di Brindisi ha condannato Ryanair a risarcire padre e figlio per un volo soppresso poco prima della partenza. Erano andati a Milano per una visita cardiologica, ma sono stati costretti a tornare a casa in treno.

Dopo le cancellazioni di massa dei voli che, a settembre, hanno causato tanti disagi ai passeggeri del traffico aereo arrivano le prime condanne per Ryanair. Con la sentenza depositata il 4 aprile scorso, il Giudice di Pace ha dato ragione a due salentini, assistiti dall’avvocato Stefano Gallotta, segretario di Codici Lecce.

La ricostruzione dei fatti

Tutto ha avuto inizio il 14 settembre dello scorso anno. Padre e figlio si erano recati a Milano per una visita angiologica all’Ospedale San Raffaele, quando hanno ricevuto da Ryanair un sms che li informava della cancellazione del volo FR8095, Bergamo-Brindisi. Messaggio arrivato sul cellulare poco prima dell’appuntamento in aeroporto.

È in quel momento che cominciata l’odissea: i due hanno provato inutilmente ad ottenere la cosiddetta «riprotezione» su un volo alternativo, anche attraverso il servizio chat del vettore irlandese, in quei giorni sempre irraggiungibile. Niente. Qualsiasi tentativo è stato inutile tant’è che, alla fine, per tornare a casa gli sfortunati passeggeri hanno dovuto optare per il treno, pagando i biglietti con il proprio portafoglio.

Al “disagio” economico per l’inconveniente, si è aggiunto anche il fatto di dover affrontare un viaggio in condizioni di salute precarie. Padre e figlio sono arrivati alla stazione di Brindisi alle otto del mattino seguente e – come se non bastasse – hanno dovuto prendere una navetta per spostarsi al “Papola Casale”, per recuperare la macchina che avevano lasciato.

Quando hanno chiesto di essere “rimborsati”, non hanno ottenuto nulla e per questo si sono rivolti a Codici Lecce che citato la compagnia dinanzi al Giudice di Pace di Brindisi.

La sentenza

Il Giudice – come detto – ha condannato Ryanair, costituitasi in giudizio, a risarcire i passeggeri per l’importo di 1.100 euro, oltre agli interessi e alle spese legali, riconoscendo 500 euro ciascuno a titolo di compensazione pecuniaria e risarcimento danni supplementari, per i disagi causati dalla violazione dei doveri di informazione e assistenza oltre al rimborso delle spese sostenute a causa della cancellazione (biglietti del treno Milano – Brindisi, vitto a Milano, biglietti navetta aeroportuale…).

«Questa pronunzia, che risulta essere la prima relativa alle cancellazioni dei voli Ryanair del settembre scorso che hanno coinvolto oltre 400 mila passeggeri ha commentato Gallotta, segretario di Codici Lecce e difensore dei due passeggeri –  conferma il consolidato orientamento giurisprudenziale che, prendendo le mosse dal Regolamento CE 261/2004, riconosce alle vittime di cancellazioni e ritardi non soltanto gli indennizzi per importi che variano tra 250 e 600 euro, in base alla lunghezza della tratta, ma anche i danni supplementari da violazione dei doveri di informazione e assistenza e il rimborso per le spese sostenute a causa dell’evento imputabile alla compagnia».



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