206 anni fa nasceva l’Arma dei Carabinieri. Il Comandante Provinciale, “Risultati ottenuti grazie ai cittadini”

Quest’anno a causa dell’emergenza coronavirus niente manifestazione aperta al pubblico, il Comandante Provinciale, il Prefetto e il Procuratore Generale hanno deposto una corona di fiori al Monumento dei Caduti del Corpo.

Avrebbe dovuto avere un sapore molto speciale la ricorrenza di oggi, visto che esattamente 100 anni fa il Corpo riceveva la prima Medaglia d’Oro al Valor Militare per essersi distinto nel corso della Prima Guerra Mondiale. Sfortunatamente il coronavirus, come accaduto per tutte le altre manifestazioni ha fatto sì che i festeggiamenti si riducessero a un’iniziativa di grande valore, ma molto intima e senza pubblico che, negli anni precedenti, ha partecipato numeroso.

Ricorre oggi il 206° anno di fondazione dell’Arma dei Carabinieri. Era il 5 giugno 1920 e da allora in questa data si celebra la Festa dell’Arma, nata come “Corpo dei Carabinieri reali” il 13 luglio del 1814.

Per l’occasione, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, Colonnello Paolo Dembech; Sua Eccellenza il Prefetto di Lecce, Maria Teresa Cucinotta e il Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Lecce, Antonio Maruccia, hanno onorato la ricorrenza rendendo omaggio questa mattina ai Caduti, con la deposizione di una corona d’alloro alla Targa commemorativa dell’evento posizionata all’interno del cortile della Stazione Carabinieri di Lecce Santa Rosa.

Le misure di contenimento della pandemia, ricordiamo, non hanno consentito, infatti, di prevedere la tradizionale cerimonia militare che negli anni scorsi, per quanto riguarda la città di Lecce, si è svolta in Piazza Duomo.

Quello offerto dai Carabinieri in questo periodo è stato un contributo prezioso, al pari di quello volto al contrasto a ogni forma di criminalità.

“È la storia di Noi Carabinieri”, ha affermato il Comandante Provinciale Dembech, “Una storia vissuta in guerra e in pace, anno dopo anno, giorno dopo giorno, per la grandezza e la sicurezza del nostro Paese; un periodo di oltre due secoli durante i quali Carabinieri hanno saputo meritare, nel duro e quotidiano espletamento del servizio, l’affetto e l’ammirazione delle popolazioni loro affidate.

Sono sentimenti, questi, che ci inorgogliscono, ma che ci impegnano, ancora di più, a essere sempre all’altezza delle tradizioni secolari e, soprattutto, del lavoro di chi ci ha preceduto e che, giunto al termine del proprio ‘turno di guardia’, ci ha consegnato un’Istituzione solida ed efficiente”.

I risultati conseguiti nel 2019

Un anno, il 2019, che ha visto il Comando Provinciale di Lecce impegnato su innumerevoli e poliedrici fronti, ottenendo proficui risultati sia sul versante repressivo e preventivo.

I dati registrano oltre 55.000 servizi esterni, nel corso dei quali sono state controllate 150.000 persone e 116.000 veicoli.

Molto confortanti confortanti i risultati ottenuti sul fronte repressivo, dove, in forza dell’azione sinergica tessuta con la magistratura, ammontano a circa 800 le persone arrestati e a oltre 5.500 quelle denunciati a piede libero. L’Arma salentina ha perseguito in totale 18.419 reati, che rappresentano il 79% del totale di quelli denunciati in tutta la Provincia.

Pressoché incessanti poi, le chiamate pervenute al 112 (oltre 500 al giorno), aumentate esponenzialmente durante la fase acuta dell’emergenza sanitaria ancora in essere, nel corso della quale, ai fini del contenimento epidemico del coronavirus sono state accertate 1.957 violazioni e sono state controllate 50.135 persone.

Le operazioni concluse

Tra le operazioni di servizio, un cenno particolare merita quella denominata “Tornado”, che ha svelato la presenza di un gruppo criminale emergente di tipo mafioso egemone in numerosi comuni dell’area del magliese, con connessioni e ramificazioni estese anche ad altri influenti sodalizi mafiosi della “Sacra Corona Unita” dell’area salentina. Reggenti e gregari, per complessive 30 persone, sono stati tratti in arresto in esecuzione di altrettante misure cautelari promosse dalla locale Direzione Distrettuale Antimafia.

Senza contare, poi, l’operazione “Ghost Wine” che ha permesso di sgominare tre associazioni a delinquere in provincia di Lecce, per certi versi complementari tra loro,  che avevano messo in atto un sistema commerciale che permetteva di ottenere prodotto vinoso a basto costo, commercializzato successivamente come di qualità o addirittura biologico, Doc e Igt.

In chiusura d’anno poi, l’arresto operato su fermo dell’Autorità Giudiziaria nei confronti di Giuseppe Moscara, pregiudicato di Casarano, ritenuto responsabile del tentato omicidio perpetrato il 25 ottobre 2019 ai danni di Antonio Amin Afendi, che ha assunto contorni significativi, quale indice di potenziale ripresa di faide locali, repentinamente sgominata sul nascere dai Carabinieri del Salento.

Dall’Arma leccese, dunque, l’impegno a proseguire lungo il cammino intrapreso, con la consapevolezza della necessità di ampliare i risultati sinora raggiunti, che suggellano l’efficacia e il ruolo insostituibile che il Corpo, da sempre, svolge per assicurare, con le altre Forze di Polizia, attraverso il ruolo della Prefettura e la guida dell’Autorità Giudiziaria, ordine e sicurezza in ogni dove.

Però, ha tenuto infine a precisare il Comandate Provinciale, “Non avremmo potuto esprimerci al meglio senza il consenso, l’apprezzamento e il concorso dei cittadini onesti, che con la loro vicinanza, a volte le loro critiche e soprattutto i loro suggerimenti, ci hanno consentito di incentivare al meglio il nostro dispositivo operativo e migliorare la professionalità per rendere a queste accoglienti realtà una qualità di vita sociale sempre migliore”.



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