Marò, di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone nessuno parla più…

Dei due marò Massimiliano Latorre e Salvatore Girone non parla quasi più nessuno eppure se la Corte dell’Aia dovesse decidere che la giurisdizione del caso dell’Enrica Lexie spetta a New Delhi, i due fucilieri dovranno tornare in India.

«Entro il 2018 ci saremo dimenticati dei Marò» scrivevamo nel lontano 2016, quando per uscire dall’impasse, creata dall’incidente con il peschereccio Sant’Anthony in cui persero la vita due pescatori indiani, si cercò la strada del Tribunale del Mare, chiamato a decidere chi avrà la giurisdizione sul caso tra Roma che la rivendica perché i militari si trovavano in servizio anti-pirateria a bordo di una nave battente bandiera italiana (dovrebbero quindi godere dell’immunità di servizio) e New Delhi secondo cui il mercantile nel momento del fattaccio si trovava in uno specchio d’acqua di loro competenza.

Il verdetto dei giudici arbitrali, insomma, stabilirà soltanto se i due fucilieri del Battaglione San Marco dovranno essere processati in India o in Italia.

Non una virgola in più sarà detta sul quel maledetto 15 febbraio 2012, giorno in cui, al largo delle coste del Kerala, iniziò la lunga odissea di Massimiliano Latorre e Salvatore Girone. Eppure non è mai stata data una ricostruzione attendibile dell’accaduto quando la Lexie ha incrociato la barca da pesca lunga 13 metri e 72 centimetri, dove trovarono la morte Valentine Jalstine e Ajesh Binki, che meritano altrettanta giustizia.

Nel frattempo, dei due militari non si parla quasi più. Sono tornati a casa fino a quando la questione non sarà risolta con la sentenza dei 5 giudici arbitrali del mare che arriverà non prima della terza settimana di agosto del 2018, questa volta senza il rischio di rinvii. Lavorano, uno a Roma e l’altro a Bari, ma hanno una serie di “limitazioni” che gli impediscono di tornare alla loro vita, quella che l’arresto incomprensibile nel porto di Kochi ha cambiato per sempre.

Così, nell’incertezza, sono passati sei lunghi anni senza arrivare a scrivere la parola fine. Peggio, c’è anche l’eventualità che l’India processi e condanni i due militari che ha sempre considerato “assassini”. Ipotesi nemmeno tanto remota.  Anche perché, in questo intrigo internazionale, il lieto fine è tutt’altro che scontato.



In questo articolo: