Cisl Lecce: ‘Un nuovo patto con il territorio per il bene dell’Unisalento’

Dopo i dati preoccupanti circa il calo di iscrizioni presso l’Università del Salento, la Cisl di Lecce invita tutti a ripensare un nuovo patto ri-fondativo con il territorio: ‘Sia il governo regionale – spiegano dalla sigla sindacale – ad operare un’attenta riflessione’.

Non sono passate per nulla inosservate le parole preoccupate del Magnifico Rettore dell’Univeristà del Salento Vicenzo Zara pronunciate nel corso del tradizionale Convegno di Ateneo della scorsa settimana: ‘O diamo una netta sterzata all’andamento della nostra università, implementando l’offerta formativa, prediligendo il dialogo costruttivo con gli studenti e mettendo un freno al calo delle iscrizioni, oppure il nostro ateneo rischia inesorabilmente il declino’.Il grido d’allarme lanciato dal Rettore Zara, il quale chiama a raccolta il territorio per un intervento unitario a tutela dell’Ateneo salentino, ha fatto breccia anche tra il sindacato della Cisl.
 
‘Il decremento degli immatricolati e, complessivamente degli iscritti, degli ultimi anni e la conseguente, progressiva decurtazione del fondo di funzionamento ordinario  che allinea l’Unisalento al trend delle università del Mezzogiorno che, come evidenziato dall’anagrafe nazionale elaborata dal Miur, hanno perso nell’ultimo decennio oltre 45mila iscritti a fronte di un incremento registrato dagli atenei del centro-nord, non risulta per questo meno preoccupante’. Questo il pensiero espresso da parte di Antonio Nicolì, Segretario Generale della Cisl di Lecce, e Ada Chirizzi, Segretario Provinciale.
 
‘Le preoccupazioni del Rettore sono anche le nostre – proseguono – non solo per le ragioni di ordine economico, ma anche e soprattutto per quei solchi sociali che tale processo sta tracciando in un territorio come quello salentino e, più in generale, in un Mezzogiorno, fortemente provato da una persistente crisi’. Il dato numerico del calo degli immatricolati può certamente mettere riparo l’attivazione di nuovi e più attrattivi corsi di laurea. Oltre questo dato, sostengono dalla Cisl, c’è però dell’altro cui occorre riservare  a nostro parere altrettanta attenzione.
 
‘C’è il fenomeno del complessivo calo degli iscritti, del calo dei laureati,  della riduzione nell’accesso generata dai numeri programmati, ma, più di tutto, quello dei tanti studenti che si perdono per strada perché non ce la fanno sul piano economico. Come Cisl – spiegano Nicolì e Chirizzi –  pensiamo che il governo regionale debba nel merito operare una attenta riflessione e la messa in campo, ad integrazione dei tanti  consolidati strumenti,  di nuove forme di sostegno  al diritto allo studio in favore dei tanti giovani che vedono negato uno dei fondamentali diritti,  processo cui va affiancata una riforma  nazionale e locale della tassazione universitaria mediante l’introduzione di criteri uniformi di progressività ed equità’.
 
Ecco, quindi, la proposta: ‘A 60 anni dalla fondazione  del nostro Ateneo occorre passare da un antico patto fondativo col territorio ad un innovativo patto ri-fondativo. Un  patto – chiosano –  che necessita di stabili strumenti di dialogo e di riprogrammazione come  ad esempio  il tavolo permanente interistituzionale  da tempo suggerito ed auspicato dalla Cisl di Lecce che veda il pieno e fattivo coinvolgimento di tutte le componenti territoriali:  l’intero sistema della formazione e dell’ istruzione, le reti produttive, le istituzioni, le parti sociali. Non uno strumento formale ma un luogo per una concreta e stabile cooperazione tra le tante anime  di un territorio che voglia guardare al futuro in una logica prospettica e di sviluppo e che per questo necessita un superamento di una logica "difensiva" dettata dalle odierne urgenze. In questo senso come Cisl di Lecce continueremo ad operare’, concludono.



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