Cutrofiano festeggia i 50 anni di sacerdozio di Don Enzo. Oltre 21mila le messe celebrate

Grande festa nella comunità di Cutrofiano. Il parroco del paese, don Enzo Giannachi, infatti, festeggia i suoi primi cinquant’anni dall’ordinazione sacerdotale. La festa è in programma questa sera alle ore 19.30 in Piazza del Municipio.

Don Vincenzo Giannachi, originario di Corigliano d’Otranto, sacerdote  dal 29 giugno 1967, parroco a Cutrofiano dal 26 aprile 1981, presso la parrocchia S.M della Neve, ha espletato nel corso degli anni numerosi incarichi di prestigio,  in ogni settore dell’attività pastorale.
 
Il prof. Giacomo De Donno lo ricorda “preparatissimo docente di matematica negli anni ’70 presso il Seminario arcivescovile di  Otranto”. Un’altra docente, Maria Donata Brigante, vicepresidente del Consiglio pastorale, loda “ i cinquant’anni di Don Enzo, al servizio di Dio e dei fratelli”.
 
Un medico, il dott. Giuseppe Botrugno ha da sempre apprezzato i suoi sforzi ed il suo impegno “nel reperire i fondi necessari per restaurare l’esterno e l’interno (tutte le tele) della Chiesa Madre”. I suoi parrocchiani lo hanno sempre apprezzato per il suo rigore morale, ma anche per la sua mitezza. Lo definiscono “uomo di Dio”, pieno di fede, schivo, ma “un fiume di  parole” quando si tratta di commentare il Vangelo. Qualcuno ha azzardato un calcolo: avrebbe celebrato circa 21.000 sante messe, di cui 15.200 solo a Cutrofiano.
 
La comunità cutrofianese si raccoglierà per la Festa di Ringraziamento, stasera, a partire dalle ore 19,30 nella locale Piazza Municipio. Prevista la diretta Web su Salentovideo.it.. La solenne celebrazione eucaristica sarà presieduta dall’Arcivescovo di Otranto, mons. Donato Negro.
 
Un messaggio inviatogli ieri da un gruppo di fedeli riassume il suo infaticabile impegno: “Sei stato forte, hai superato ogni ostacolo, ci hai guidati, da degno pastore delle anime, ci  hai sempre mostrato la strada maestra da percorrere  per stare con Dio. Hai battezzato i nostri figli, ci hai uniti in matrimonio, hai accompagnato i nostri morti condividendo il nostro dolore. Sei il nostro punto di riferimento in ogni circostanza della nostra vita. Siamo stati  il tuo gregge tumultuoso, bizzarro, ma siamo legati a te, e lo saremo sempre, da un vincolo che è ormai diventato affetto e stima.”
 
Grazie di cuore, don Enzo!
 
A cura di FAUSTO MELISSANO



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