Le porte del treno non si aprono, pendolare costretta a scendere alla fermata successiva. “Non ci può essere sempre il buon samaritano”

Le porte del treno su cui viaggiava non si sono aperte e la povera malcapitata è stata costretta a scendere alla fermata successiva, mancando così all’evento a cui doveva presenziare. La segnalazione arriva dal Comitato Trasporti Salento.

Disagi e disservizi continuano a “qualificare” i trasporti del Salento, vero tallone di Achille di una terra che punta sul turismo, non solo alle porte dell’estate. Questa volta, l’incresciosa disavventura vissuta da una viaggiatrice salentina si è verificata a bordo del treno Lecce-Gagliano, il 22 maggio. La malcapitata, una volta giunta a destinazione, non è riuscita a scendere dal vagone perché le porte sono rimaste bloccate.

A raccogliere e raccontare le ‘lamentele’ è il Comitato Trasporti Salento, che da diversi mesi sta facendo da portavoce delle “odissee” dei pendolari. Già perché ci sono persone che usano le “littorine” quasi ogni giorno.

La disavventura

Il treno finito sotto i riflettori non certo per la qualità del servizio reso era quello delle 17:55, partito da Lecce e diretto a Gagliano del Capo, via Zollino. La sventurata viaggiatrice non è una turista, ma una salentina che, quando è possibile, si sposta utilizzando i mezzi pubblici. Martedì pomeriggio era diretta a Corigliano d’Otranto, [l’arrivo era previsto per le ore 18:38], ma una volta raggiunta la stazione le porte del vagone non si sono aperte.

«Le porte si aprono spingendo un pulsante. Ho provato ad uscire da una porta e non si apriva, poi ho tentato di aprire la seconda porta, ma non c’è stato niente da fare – ha dichiarato la viaggiatrice – e il treno è ripartito. Le porte degli altri vagoni, invece, si sono regolarmente aperte. Ho subito fatto presente la cosa al personale Fse, che si è scusato e mi ha detto che è già successo altre volte e di averlo già segnalato».

Alla pendolare non è rimasto altro da fare se non “attendere” la fermata successiva, quella di Maglie, dove avrebbe preso un treno proveniente dal senso opposto, che la portasse a finalmente a Corigliano.

Gli intoppi non sono finiti

Il viaggio, partito male, è ‘continuato’ nel verso sbagliato. Una volta giunta a Maglie, oltre a dover fare un nuovo biglietto a proprie spese, la poveretta si è trovata di fronte ad un altro problema. Il treno sarebbe passato alle ore 20:32, quasi due ore dopo. Sarebbe arrivato a Corigliano alle 20:41, vanificando i motivi del suo viaggio, in quanto non le avrebbe permesso di arrivare in tempo all’evento a cui doveva presenziare.

Non può esserci sempre il “buon samaritano”

Come spesso accade, in mancanza di un servizio di trasporti pubblici soddisfacente, l’ultima risorsa rimane quella del ‘buon samaritano’, cioè l’intervento di una persona che si offre di accompagnare con il proprio mezzo il malcapitato o la malcapitata di turno. E così, in soccorso della pendolare, è arrivato un amico che, venuto al corrente dell’accaduto, ha deciso di prendere l’auto e andarla a prendere dalla stazione di Maglie.

Questo episodio è solo uno dei tanti disagi quotidiani a cui sono sottoposti i viaggiatori nel Salento, che restano inascoltati. Il dibattito sul trasporto pubblico, nelle sedi istituzionali, è incentrato sui servizi per il turismo, come se il trasporto pubblico fosse solo uno strumento per sfruttare l’economia turistica, mentre i viaggiatori residenti restano sostanzialmente invisibili.



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