Eliminata la data di imbottigliamento dell’olio di oliva. Ingrosso, ‘Nuova decisione penalizzante per il comparto’

Con un Decreto Legge il Governo ha dato il via libera all’eliminazione dalle etichette della data di imbottigliamento. Per il Presidente di Copagri una nuova decisione che sfavorisce uno dei settori trainanti dell’economia pugliese.

Il made in Italy si sa, dovrebbe essere non solo esportato ma, soprattutto, dovrebbe acquisire valore nel momento stesso in cui un prodotto di alta qualità viene venduto nel territorio italiano.

Non fa eccezione l’olio d’oliva, per cui la Puglia rimane regina indiscussa e madre terra di quest’alimento vegetale, indispensabile per il nostro organismo poiché ricco di proprietà nutritive ineguagliabili.
 
Se da una parte l’olio d’oliva perde le sue proprietà con il trascorrere del tempo dall’altra è stata approvata una legge che ne incentiva la durata del prodotto, penalizzando i produttori e gli agricoltori che invece puntano sulla qualità di un produzione agricola così importante.
 
Nello specifico la Camera dei Deputati ha dato il via libera a un Decreto Legge che, recependo una legge europea, elimina l’obbligo di indicare in etichetta la data di imbottigliamento sostituita da una definizione generica che recita: “da consumare preferibilmente entro”  consentendo così la vendita dell’olio d’oliva con un termine di conservazione superiore agli attuali 18 mesi previsti dalla normativa italiana più favorevole alla tutela dei produttori.
 
Sulla decisione non ha mancato di far sentire la sua opinione il Presidente di copagri Lecce, Fabio Ingrosso, da sempre in prima linea a difesa dell’olio salentino e pugliese  e dei suoi produttori:  “Ancora una beffa per il nostro comparto olivicolo. Il Decreto del Governo per eseguire le indicazioni comunitarie e quindi per eliminare la data di imbottigliamento è un’ulteriore presa in giro per il nostro settore”, afferma in una nota diffusa alle redazioni.
 
“Abbiamo sempre affermato – prosegue Ingrosso – che l’olio d’oliva con l’invecchiamento perde tutte le qualità organolettiche come i polifenoli, le vitamine e gli antiossidanti che caratterizzano l’olio, un alimento ad alto valore nutrizionale  e salutistico. Basti solo pensare a come questo rallenti i processi degenerativi dell’organismo e al fatto di come venga consigliato per l’alimentazione di bambini e neonati.
 
Adesso eliminare questa data significa che ognuno potrà vendere ciò che vuole. Le beffe non finiscono mai. Nell’ultimo incontro presso il Ministero, abbiamo chiesto di eliminare i caratteri microscopici, aumentandone la visibilità per fare in modo che si evidenziasse la provenienza e di non eliminare la data di imbottigliamento. Adesso questa decisone sancisce un grande danno anche per i consumatori. Credo che il settore olivicolo subirà una grande flessione.
Eliminare la scadenza dei 18 mesi vuol dire che potrà essere decisa liberamente la scadenza dagli imbottigliatori facendo in modo che ognuno potrà apporla in base ai propri interessi. Mi chiedo a questo punto: dov’è la tutela dei consumatori? E dov’è quella ancora più importante  dei nostri agricoltori?
 
Questo provvedimento del Governo – conclude – si aggiunge alla vessazione delle tasse  e alla xylella, che stanno contribuendo a uccidere il nostro settore e la nostra povera agricoltura”.Eliminata la data di imbottigliamento dell’olio di oliva. Ingrosso, ‘Nuova decisone penalizzante per il comparto’.



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