Esplosione a Castri di Lecce, il sindaco: «Siamo vicini alle famiglie costrette ad abbandonare la propria abitazione»

L’Amministrazione, il sindaco Andrea De Pascali e la comunità intera si stanno dando da fare per supportare le due famiglie che abitavano accanto alla casa sventrata dall’esplosione. Difficile che possano fare rientro a breve.

Una comunità quasi incredula quella di Castri di Lecce che si risveglia all’indomani di un’esplosione che solo per il ben volere del fato non si è trasformata in un’autentica tragedia.

Armeggiava con materiale pirotecnico esplodente, infatti, il 65enne Luigi Di Don Francesco nella sua abitazione di Via Vernazza quando un boato ha sventrato l’edificio e creato danni – da valutare, in queste ore, se strutturali o meno – alle case confinanti.

All’inizio tutti hanno pensato all’esplosione di una bombola ma è bastato che i Vigili del Fuoco entrassero nell’appartamento per comprendere che nessuna bombola di gas era esplosa e che tutto era avvenuto per l’incuria di chi ci abitava.

L’uomo in serata è stato arrestato e condotto nel carcere di Borgo San Nicola con l’accusa di disastro colposo. Ma i problemi sono cominciati, invece, per le famiglie che confinavano con la sua abitazione che non hanno potuto fare rientro a casa già nella scorsa notte e chissà per quanto tempo ancora saranno tenute lontano.

La cittadina di Castri si è messa subito in moto, a cominciare dal primo cittadino Andrea De Pascali che subito ha preso di petto la situazione: ‘I nostri uffici tecnici e dei servizi sociali sono già al lavoro perché abbiamo il dovere di affrontare il tutto senza trascurare ogni dettaglio, ogni minimo particolare. Stiamo puntellando e mettendo in sicurezza la casa all’interno della quale si è verificata l’esplosione, in una via di passaggio che porta, tra l’altro, ad una residenza socio-sanitaria in cui ci sono tanti anziani e nella quale passano tanti mezzi di soccorso. Per non parlare dei residenti di Via Vernazza che ovviamente hanno paura e che devono avere delle risposte’.

Il pensiero, però, va ovviamente alle due famiglie che confinavano con la casa in cui abitava il Di Donfrancesco. Da un lato un’anziana signora che è stata ospitata dai figli e dall’altro una coppia che al momento si è spostata di qualche metro sulla stessa via occupando un’altra abitazione di proprietà. Ma è chiaro che è passato troppo poco tempo perché si possa parlare di ritorno alla normalità e alla quotidianità.

‘Ho subito detto sia alla signora che alla coppia in questione che l’Amministrazione Comunale c’è. Che la città di Castri è al loro fianco. Ne usciremo insieme da questo brutto spavento e le risorse le troveremo, perché prima di essere una comunità civica noi siamo una famiglia’.

‘Non c’è tempo da perdere – continua il Sindaco – e da subito con risorse pubbliche metteremo in sicurezza la zona poi più avanti vedremo il da farsi ma oggi è importante stare vicino a chi certamente non si aspettava questa situazione così drammatica. La giustizia farà il suo corso e appurerà tutte le responsabilità penali e civili, ma intanto c’è bisogno della nostra presenza. E noi siamo qui, come facciamo da sempre a Castri’.



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