Ex Ilva, l’appello: “gli europarlamentari salentini si mobilitino a Bruxelles“

Da Valori Comuni l’appello all’UE: “l’Europa avrebbe la possibilità di dimostrare che i propri interessi sono rivolti al benessere dei cittadini e non ad altro ed i parlamentari avrebbero la possibilità di proporre qualcosa di buono per il territorio”.

E’ una questione politica, industriale, economica e sociale. Si sente ripetere spesso, negli ultimi giorni, il mantra significativo della questione-Ilva. L’industria siderurgica di Taranto è in balia di un vera e propria odissea, dopo la decisione del gruppo ArcelorMittal, la società che controlla l’ex Ilva, di voler chiudere i battenti.

Dal Presidente del Consiglio Antonio Conte sono giunte parole di rassicurazioni per la popolazione – sempre più divisa tra ambientalisti e occupazionisti – ma il rischio di un salasso finanziario in capo allo Stato si fa sempre più concreto.

L’appello di oggi giunge anche da Valori Comuni che, attraverso il proprio Presidente Diego Palumbo, chiede un intervento da parte degli europarlamentari salentini.

“Per gestire la crisi sono stati nominati 3 commissari straordinari – spiga Palumbo – che, con il supporto di esperti, hanno valutato i piani di recupero e rilancio dell’impianto di Taranto. Il piano di recupero dell’ex Ilva è strutturato su un piano di rilancio produttivo, per la produzione dell’acciaio ed un piano per la messa in sicurezza ambientale dello stabilimento.

Ci sono situazioni in cui, evidentemente, le regole di mercato ed il solo principio di economicità, non sono sufficienti per risolvere grandi problemi, che hanno importanti risvolti sociali. Qui torna in auge il ruolo dell’intervento e del sostegno pubblico alla vita dei cittadini. Ed è il caso dell’ex Ilva, per cui tra i due piani industriali (ArceloMittal ed AcciaItalia), nel 2017 fu scelto quello di ArceloMittal, proprio per una ragione di mera convenienza economica. Le dimensioni ambientali e sociali del problema di Taranto e del Salento sono tali da dover considerare superficiale una scelta sulla strategia di soluzione, improntata semplicemente sul principio dell’economicità“, prosegue la nota di Valori Comuni.

Diego Palumbo

“A Taranto c’è un problema che assume carattere straordinario ambientale e sociale, pertanto vanno ricercate soluzioni straordinarie, anche con il giusto intervento pubblico. Per questa ragione proponiamo ai parlamentari europei salentini di chiedere un intervento straordinario dell’Europa finalizzato a finanziare, in toto, quello che è stato considerato dai commissari straordinari e dagli esperti nominati, il miglior piano ambientale attualmente disponibile in maniera da concentrare i fondi privati per il piano di rilancio della produzione. Il tutto, sotto il controllo e la sorveglianza dei commissari straordinari.

Si riuscirà ad ottenere così, contestualmente, la messa in sicurezza dell’impianto, la relativa salvaguardia della salute dei tarantini e dei salentini, la produzione dell’acciaio a livelli degni del migliore impianto esistente in Europa e la salvaguardia dei posti di lavoro per il personale che sarà impiegato per realizzare sia il piano ambientale che il piano di produzione.

Per una volta, – conclude Palumbo – vista la, oramai, nota necessità di supportare le infrastrutture al Sud, si darebbe supporto concreto ad una infrastruttura strategica ubicata nel mezzogiorno ma di interesse europeo ed internazionale. Per contro, l’Europa avrebbe la possibilità di dimostrare che i propri interessi sono rivolti al benessere dei cittadini e non ad interessi di altra natura ed i parlamentari salentini avrebbero la possibilità di proporre qualcosa di buono per il territorio e per i cittadini che rappresentano”.



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