Formazione e lavoro per i detenuti leccesi: intesa rinnovata tra Scuola Edile e Casa Circondariale

Firmato il protocollo d’intesa, tra Scuola Edile della provincia di Lecce e Casa Circondariale di Borgo San Nicola, per riqualificare professionalmente i detenuti ospiti del carcere salentino. L’obiettivo? Il loro reinserimento nel mondo lavorativo.

Già entrare nel mondo del lavoro appare piuttosto complicato. Lo impediscono, spesso, degli ostacoli burocratici, ma soprattutto pregiudiziali. Quelli che precludono alle aziende molte possibilità e competenze a loro favore. Perché, davanti ad un compito o un affare da concludere, il passato conta poco. Servono i fatti, i risultati sul campo. Insomma, la bravura in qualcosa viene prima di ogni altro dettaglio. Probabilmente – anzi, ne siamo certi – tale filosofia di pensiero rappresenta il fil rouge che ha spinto due realtà a collaborare. In favore di chi? Semplice, dei detenuti del carcere di Borgo San Nicola. Cittadini che, una volta fuori dalle celle di detenzione, vorranno riprendere le attività quotidiane e, senza dubbio, lavorative. Occorre che qualcuno, però, li aiuti a riproporsi nella “giungla” del mondo esterno. Ecco spiegato, dunque, il senso dell’importante protocollo d’intesa sottoscritto stamattina (durante una conferenza stampa) tra Scuola Edile della provincia di Lecce e Casa Circondariale di Borgo San Nicola. 

L’obiettivo risulta attivare progetti congiunti rivolti al miglioramento delle competenze professionali dei detenuti. Una “riqualificazione” – o meglio, un processo d’insegnamento concreto – riservato agli ospiti del carcere salentino. Davvero un obiettivo lodevole che punta molto alla formazione, con la speranza di accompagnare i destinatari dell’accordo verso sbocchi lavorativi in campo edile.«Grazie a questo progetto – dice Rita Russo, direttore della Casa Circondariale – sottolineiamo un modello moderno d’intendere il carcere. Ma soprattutto, i detenuti vi lavoreranno all’interno sviluppando al contempo nuove competenze.  Devo ringraziare la Scuola Edile per la rinnovata collaborazione, nella quale credo molto. I detenuti stessi avranno possibilità di venire pagati per i lavori svolti nell’istituto penitenziario, che va considerato sempre più come valore aggiunto del territorio e non solo luogo di chiusura».

Dello stesso avviso anche Massimiliano Dell’Anna, presidente della Scuola Edile:«Anno dopo anno stiamo raggiungendo dei risultati di altissimo livello. Bisogna credere nel mondo del lavoro e non nel passato di chi oggi si trova qui in carcere. Spero che attraverso la nostra iniziativa venga stimolato l’intero Salento, anche perché – per operare bene – si abbisogna dell’aiuto di tutti i soggetti della società».

Soddisfazione espressa anche dal Vice-presidente della Scuola edile, Donato Congedo, che si sofferma sull'importante valore sociale del protocollo d'intesa. "Da neo vicepresidente, pochi giorni dopo la nomina, ho partecipato con grande gioia all’evento di diffusione dei risultati e di consegna degli attestati del corso per decoratori rivolto a proprio a dei ragazzi che provavano a formarsi e reinserirsi nel mondo del lavoro dopo aver commesso alcuni errori importanti nella loro vita. La nostra missione è anche quella dell’inclusione sociale e sono certo che anche nel nostro comparto saremo in grado di mettere al centro la persona."