«Formazione senza frontiere», 120 donne migranti imparano l’italiano

Il progetto, finanziato con i fondi Fei, è¨ stato presentato questa mattina a Palazzo Adorno e si pone come fine ultimo una semplificazione nell’integrazione dei numerosi stranieri che vengono in Italia

Un corso di formazione senza frontiere dedicato all’apprendimento della lingua italiana per 120 donne migranti, provenienti da tutto il Mondo: Sri Lanka, Cina, Messico, Brasile, Albania, Ecuador, Cuba. Un modo per proseguire una strada complicata che, però, continua ad avere l’integrazione quale parola d’ordine.

Finanziato con i fondi Fei (Fondo Europeo per l’Integrazione di Cittadini di Paesi Terzi) e coordinato in Italia dl Ministero dell’Interno, il corso, rivolta alla formazione linguistica di donne straniere, vede come capofila dell’iniziativa il Centro Territoriale Permanente di Ugento. I partner coinvolti sono la Provincia di Lecce, il Comune di Scorrano, la Uil di Lecce e l’associazione Integra Onlus. Aderiscono e collaborano al progetto anche il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, il Comune di Veglie e l’Arcidiocesi di Scutari, in Albania.

Le attività coinvolgono allieve con diversi livelli di conoscenza della nostra lingua, ma l’obiettivo da raggiungere è quello che porta alla certificazione del livello A2. È questo il grado di conoscenza dell’italiano necessario per avere la conferma del permesso di soggiorno per le migranti che giungono in Italia. Sono due le novità nel corso: un corso propedeutico di livello A1 per donne analfabete che nella loro terra d’origine non hanno frequentato la scuola e l’utilizzo di nuove tecnologie.

Il corso A1 prevede un totale di 50 ore: 40 di lingua e 10 di educazione civica. Il corso A2, invece, è mirato a padroneggiare la lingua e migliorare le competenze linguistiche per ottenere il permesso di soggiorno: 54 ore di lingua, 10 di educazione civica, 16 di utilizzo del computer. Importante è l’innovazione dell’apprendimento didattico perché tramite il computer le donne possono mantenere i contatti con la terra d’origine. Il corso si tiene nelle aule di alcune scuole: Galatina, Leverano, Supersano, Presicce e Acquarica e, al momento, mancano altre 20 donne per completare l’organico della classe.

Ci sono altri corsi simili contemporaneamente in varie regioni italiane. Le donne vorrebbero avere la possibilità di frequentarne anche altri, ma non ci sono i fondi sufficienti. Come emerge dalla partecipazione delle alunne, il loro interesse non si limita all’apprendimento della lingua ma anche all’integrazione in Italia. La testimonianza di una delle donne partecipanti all’A2, infatti, ci svela come, grazie al corso, si è integrata nella società italiana nonostante la difficoltà della lingua.

Ad illustrare le attività progettuali, si è tenuta questa mattina una conferenza stampa a Palazzo Adorno a cui hanno preso parte: la dirigente del Ctp di Ugento, Anna Grazia Galante; il segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto;  il vicesindaco di Scorrano Antonella Rizzo; l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Ugento Salvatore Chiga; la presidente di Integra Onlus Klodiana Cuka.

Rebecca Romano
Serena Rizzo