L’Organizzazione Sindacale Fsi-Usae Lecce ha lanciato un appello all’Asl di Lecce per accelerare le procedure relative alle progressioni verticali del personale.
In particolare, il sindacato ha richiamato l’attenzione sull’articolo 20 del Ccnl 2019/2021, che disciplina le modalità di passaggio da un’area professionale a quella immediatamente superiore. Tale passaggio, sottolineano i rappresentanti sindacali, rappresenta un’importante opportunità di valorizzazione delle professionalità interne e di crescita professionale per i dipendenti.
Cosa prevede la normativa?
Secondo quanto stabilito dal contratto collettivo nazionale, le progressioni verticali avvengono attraverso una procedura selettiva interna, che tiene conto della performance individuale del dipendente negli ultimi tre anni di servizio. Possono partecipare i dipendenti a tempo indeterminato che possiedono i requisiti culturali e professionali richiesti per l’area superiore.
Le aree interessate dalle progressioni sono:
– Area degli Operatori;
– Area degli Assistenti;
– Area dei Professionisti della Salute e dei Funzionari.
Quali sono i requisiti per partecipare?
Per poter accedere alla procedura selettiva, i dipendenti devono:
– Possedere il titolo di studio richiesto per l’area superiore e almeno 5 anni di esperienza nel profilo professionale di appartenenza;
– in alternativa, possono presentare domanda se possiedono almeno 10 anni di esperienza professionale nel profilo di appartenenza.
Le richieste del sindacato
Con la presente sollecitazione, la Fsi-Usae Lecce chiede all’ASL di Lecce di attivare tempestivamente le procedure previste dal contratto collettivo, al fine di consentire ai dipendenti di partecipare alle progressioni verticali e di veder riconosciute le proprie competenze e la propria esperienza.
Perché è importante?
Le progressioni verticali rappresentano un elemento fondamentale per garantire la motivazione e la soddisfazione del personale, oltre che per assicurare un’organizzazione del lavoro sempre più efficiente ed efficace.