La grande fiction torna in Salento, a Nardò le riprese de “Gli orologi del Diavolo” con Beppe Fiorello

Si inizierà a girare la settimana prossima tra il comune neretino, Santa Maria e Santa Caterina. Oltre all’attore siciliano protagoniste Claudia Pandolfi e Nicole Grimaudo.

Il “set Salento”, continua con il trascorrere degli anni a essere scenografia di grandi produzioni cinematografiche e televisive.

Dopo il successo della fiction su Renata Fonte, le telecamere tornano a Nardo, dove, tra il comune salentino, Santa Maria e Santa Caterina, sono programmate per la prossima settimana, una parte delle riprese della serie televisiva in quattro puntate Gli orologi del diavolo, che andrà in onda nel 2020 in prima serata su Rai 1.

La fiction

Si tratta di una co-produzione italo-spagnola (Picomedia, Triana Media Film e Rai Fiction), per la regia di Alessandro Angelini. Una serie ispirata a fatti realmente accaduti, le cui riprese sono in corso tra Roma e la Spagna (in Puglia sono in collaborazione con Apulia Film Commission) e che vede protagonisti, tra gli altri, Beppe Fiorello, Claudia Pandolfi e Nicole Grimaudo.

Le altre produzioni girate a Nardò

Solo per restare agli ultimi anni, Nardò ha ospitato, tra gli altri, le produzioni Fratelli Caputo, Cops, la puntata dedicata a Renata Fonte del ciclo Liberi sognatori, ripetiamo e il pluripremiato cortometraggio U muschittieri (su Giovanni Falcone bambino).

Gli orologi del diavolo, la trama

Gli orologi del diavolo è la storia di Gianni (Beppe Fiorello), un giovane imprenditore con un talento incredibile nella preparazione e modifica di motori e imbarcazioni sia da diporto sia sportive. Il suo cantiere va a gonfie vele e la gente è pronta ad aspettare mesi per avere una barca preparata da lui. A sua insaputa, purtroppo, uno dei suoi maggiori clienti è Aurelio, capo del cartello dei Campos, famiglia che gestisce la distribuzione della cocaina colombiana in Europa. Per gli investigatori non è difficile convincere Gianni a trasformarsi in uno dei pochissimi civili mai utilizzati come infiltrati operativi della storia al narcotraffico. Gianni continua a lavorare nel suo cantiere per conto della Polizia Europea aiutandoli nelle indagini contro il “cartello” riempiendo le imbarcazioni di microspie e gps e a registrare conversazioni. Grazie a Gianni e alle sue imbarcazioni vengono sequestrate più di quattro tonnellate di cocaina, il più grande sequestro europeo di tutti i tempi.



In questo articolo: