Il ricordo della Shoah contro ogni forma di discriminazione: cerimonia in Prefettura

‘Bisogna partire dalle scuole, col ricordo della Giornata della Memoria, per educare i ragazzi contro ogni forma di discriminazione’, così il Prefetto di Lecce, Claudio Palomba, durante la cerimonia del 27 Gennaio avvenuta questa mattina nel Salone degli Specchi di via XXV Luglio

Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario”, diceva Primo Levi. Autore che forse, meglio di altri, tuttora riesce ad emozionare. Specie quando, magari singolarmente, ne leggiamo alcune frasi in qualche sua intramontabile opera. Ebbene sì, la cultura diventa uno strumento fondamentale per contrastare il ribrezzo di quel 27 Gennaio 1945, data in cui vennero aperti i cancelli di Auschwitz. Il mondo conobbe, dunque, l’errore più grande commesso dall’umanità. Una réclame di razzismo, avversione e degrado da cui certe popolazioni – stando agli ultimi episodi contemporanei, specie terroristici – dimostrano di non aver appreso un bel niente. «Purtroppo, pensavamo che fosse una pagina ormai vecchia, sebbene attraverso uccisioni tipo Parigi ed episodi analoghi, si torni un po’ indietro nel tempo», dice Claudio Palomba, Prefetto di Lecce, in occasione della cerimonia avvenuta stamattina presso il Salone degli Specchi della Prefettura, che ricorda la storica data a 71 anni di distanza dal nefasto evento. «Ecco dunque che oggi bisogna riflettere affinché qualsiasi odio verso l’altro vada abbandonato».

Negli eleganti locali di via XXV Luglio si è dunque avuto modo di ascoltare le testimonianze dirette dei parenti di quei salentini deportati all’epoca dei fatti. Insigniti dal Presidente della Repubblica, peraltro, dalla Medaglia d’Onore successivamente consegnata. «Medaglie al valore anche a fu costretto al lavoro coatto. A loro e ai famigliari va il nostro più sentito ringraziamento. Ci ricorda, il 27 Gennaio 1945, l’apertura delle porte di Auschwitz. “Le truppe incontrarono il nulla, la vergogna, gli spettri, la fine dell’umanità”, disse Primo Levi nell’opera intitolata “La Tregua”».

Eppure, ulteriori Onorificenze dell’Ordine al Merito sono state assegnate pure a ben quindici cittadini della provincia distintisi nei loro settori di competenza.«Contributo che alcuni lavoratori hanno dato al nostro paese in campi specifici. A voi, quindi, il nostro ringraziamento per aver operato con senso del dovere, passione e impegno nelle attività. Premiamo chi ha contribuito all’indimenticato sisma del Friuli nel ’76, o coloro i quali gestirono gli sbarchi dall’Albania ad inizio anni ’90. O semplicemente imprenditori, pubblici e privati, che nella quotidianità si impegnano a favore dei cittadini».

«Ancora oggi ci chiediamo come possa essere accaduto tutto questo – prosegue Palomba – e addirittura qualcuno si interroga sulla necessità di ricordare il 27 Gennaio; invece bisogna assolutamente capire a come si arrivò ad abbandonare i valori della civile convivenza». Gli studenti degli Istituti Scolatici Superiori “Galilei-Costa” di Lecce (mediante la proiezione di un toccante video sul dramma) e del Liceo “Da Vinci” di Maglie (lettura di saggi, poesie e esecuzione di alcuni brani per flauto e pianoforte) hanno inoltre coinvolto i rappresentati presenti delle Istituzioni locali, della Magistratura e delle Forze dell’Ordine. «Ecco perché risulta fondamentale continuare a celebrare l’evento. Occasione, per i ragazzi – conclude – di imparare ad amare il prossimo, combattendo contro forme di arroganza e discriminazione. Dai banchi scuola nasce l’educazione alla civiltà. Deve diventare il giorno dell’impegno e della solidarietà, per il presente ed il futuro».



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