
Mai come in questo periodo il delicato tema dell’immigrazione ha conquistato il centro del dibattito politico anche fuori dai confini dello stivale, soprattutto da quando il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini ha “alzato la voce” per chiedere che l’Italia non venga lasciata sola a gestire l’invasione di ‘disperati’.
Il leader della Lega ha mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale quando nelle piazze urlava “Aiutiamoli a casa loro” o “Prima gli italiani”, ma nessuno avrebbe immaginato che appena diventato ministro avrebbe “paralizzato” Bruxelles chiudendo i porti e negando l’ingresso alla nave Aquarius. Stessa cosa è accaduta per la ong “Lifeline”, bloccata in mare in balia del maltempo con 230 migranti a bordo raccolti in prossimità delle coste libiche, con i viveri che scarseggiano e le condizioni che peggiorano.
Dall’imbarcazione fanno sapere di aver chiesto l’autorizzazione “di entrare nelle acque maltesi, per trovare riparo dalle onde alte e dal vento, al largo della costa”. Permesso concesso soltanto questa mattina. A bloccare tutto era stato il no della Germania all’accordo faticosamente raggiunto dai cinque Paesi europei disposti ad accogliere una quota dei migranti soccorsi.
La protesta in strada
Se da un lato si discute, dall’altro si continua a “protestare”. Dopo il grido “aprite i porti” anche domani, 28 giugno è in programma una manifestazione promossa da Arci Lecce contro le politiche discriminatorie, dell’esclusione sociale, dell’accanimento verso i più deboli portate avanti dal governo Lega-5stelle. L’appuntamento è a Porta Napoli, alle ore 20:30, con ritrovo finale in Piazza Falconieri, dove sarà aperta una discussione tematica.
«Hanno costruito un clima diffuso di ostilità e psicosi, il cui unico scopo è frammentare la comunità lasciandoci soli e vulnerabili. È stato disumano lasciare una nave con donne, uomini e bambini al proprio destino, in balia delle onde, aspettando che qualcun altro si faccia carico di quella che rappresenta una responsabilità e un dovere umano, sociale e civile» si legge in una nota in cui si annuncia l’iniziativa.
«Il 28 giugno uniamoci e lottiamo per delle politiche che mettano in primo piano, la cultura, l’inclusione sociale, la lotta alla mafia, la difesa dei diritti civili, l’istruzione, il lavoro e la tutela lavorativa, la difesa dell’ambiente e la sanità pubblica. Un momento di incontro con movimenti, associazioni, partiti, con tutte le persone che credono sia importante organizzare una seria opposizione alle politiche scellerate di questo governo».
Hanno aderito all’appello
Arci Brindisi, LeA Liberamente e Apertamente, il Comune di Castrignano dei Greci, Sinistra Italiana, Antigone Puglia, Potere al Popolo, Anpi provinciale, Più Europa con Emma Bonino, CGIL Lecce, il consigliere regionale Sergio Blasi, Unione degli Studenti di Lecce, UDS Nardò, Cooperativa Rinascita, Articolo Uno MDP Lecce.