A 25 anni dalla morte un incontro per ricordare la figura di Don Sandro Rotino

L’iniziativa si svolgerà mercoledì 8 maggio presso il Monastero delle Suore Benedettine di cui Don Sandro è stato rettore

È stata una delle figure che maggiormente hanno inciso nella formazione, scolastica e non, delle giovani generazioni degli anni 60, 70 e 80. Stiamo parlando di don Sandro Rotino, sacerdote della Chiesa leccese, di cui quest’anno ricorre il 25mo anniversario della morte, avvenuta il 12 febbraio 1999, all’età di 75 anni.

Per ricordarlo è stato organizzato per la giornata di oggi, mercoledì 8 maggio, alle ore 18, un incontro, aperto a quanti lo conobbero e lo apprezzarono, presso il Monastero delle Suore Benedettine di Lecce, che è stato punto di riferimento di don Sandro – era rettore nel monastero – negli ultimi anni della sua vita e che conserva numerose opere di questo sacerdote aperto al nuovo e capace di coniugare gli insegnamenti della religione cattolica, con quelli che allora erano i nuovi mezzi della comunicazione di massa.

Don Sandro Rotino ha soprattutto il merito di aver insegnato ad alcune generazioni di giovani, il valore dell’immagine e del messaggio del cinema. Fu tra i promotori del cineforum a Lecce, insieme a Ernesto Sticchi Damiani e i suoi rapporti con gli studenti – insegnò religione nel Liceo Classico “Palmieri” – furono sempre improntati sulla declinazione laica di tanti concetti religiosi, pur in periodi, anni 70 e 80, in cui la contestazione aveva scavato, anche a Lecce, divisioni profonde nell’universo giovanile. Attraverso gli insegnamenti del Concilio Vaticano II, riusciva a colmare quelle divisioni mediante un’opera di grande intelligenza che metteva i giovani di allora in contatto diretto con l’importanza crescente dei mezzi di comunicazione che si affacciavano nella società con sempre maggiore diffusione.

Radio e TV “libere”, meritarono l’attenzione di tanti giovani anche perché don Sandro Rotino spiegò loro l’importanza del loro corretto utilizzo, facendo accostare giovani con rinnovato ed inedito interesse proprio a questi strumenti. Strumenti che il sacerdote leccese riusciva a padroneggiare e a usare, come quando ha realizzato i suoi documentari, come quello sul culto mariano nel Salento, trasmesso dalla Rai nel 1981, o quello sui martiri di Otranto, girato insieme a Giuliano Capani, uno dei suoi “occhi” dietro ad una cinepresa. Don Sandro fu, inoltre, tra i promotori de “L’Ora del Salento” e poi di “Rosso di sera”, i primi settimanali che diedero voce, nella società salentina, alle istanze della Chiesa di Lecce, progressivamente più attenta ai cambiamenti che avvenivano anche nella provincia sulla spinta di un nuovo pastore, come mons. Michele Mincuzzi, che divenne Arcivescovo di Lecce all’inizio degli anni 80, dopo aver lasciato sue importanti tracce di modernità, a Bari e a Ugento. L’incontro dell’8 maggio, vedrà gli interventi di Maria Rita Verardo, già Presidente del Tribunale dei Minori di Lecce, Giuliano Capani, Ettore Bambi, Antonio Silvestri.