L’autunno caldo della scuola, caos e proteste a Lecce

A Lecce, come in tutta Italia, sciopero e manifestazione contro la riforma renziana della scuola e il Jobs Act. Bloccata la rotatoria di Piazza dei Bastioni, studenti seduti a terra e automobilisti inviperiti

Roma, Milano, Bologna, Torino, ma anche Lecce. Sono più di 100 le manifestazioni che oggi si stanno svolgendo in tutta Italia e che coinvolgono, soprattutto, gli studenti delle scuole superiori. Lo sciopero è stato organizzato da Udu (Unione degli Universitari) e dalla Rete degli Studenti Medi e mette nel mirino la riforma della scuola ideata dal Governo Renzi.

Il loro grido continua a rivolgersi verso una scuola di qualità e vuole prendere le distanze totali verso un’idea di scuola che sentono lontana dai propri bisogni. “Noi la crisi non la paghiamo”; “Scendi giù manifesta pure tu”; “se ci bloccano il futuro noi blocchiamo la città”: sono questi gli slogan e i cori che sono andati per la maggiore nella mattinata convulsa che si sta articolando lungo le vie del capoluogo salentino.

Una manifestazione autorizzata per il solito percorso, da Porta Napoli alla prefettura, che ha avuto risvolti ben diversi da quelli che ci si aspettano da un semplice corteo di piazza. Strade bloccate, traffico in tilt e rotatoria di Piazza del Bastione bloccata, con studenti seduti a terra e automobilisti su tutte le furie. I ragazzi ad un certo punto, infatti, hanno deciso di celebrare un’assemblea attorno allo snodo del traffico che regola l’afflusso veicolare da viale Calasso, viale Leopardi, dalla strada statale 16 per Brindisi.

Il corteo ha avuto i suoi colpi di scena quando al fianco dei vessilli delle più comuni unioni degli universitari, si sono affiancati striscioni “No Tap”, bandiere palestinesi e stemmi di chiaro riferimento alla sinistra più estrema, con falce e martello sfoggiati qua e là. Tanti i cavalli di battaglia, insomma, con un unico senso comune: il malcontento e la protesta diffusa verso un governo che proprio non li convince.

In primo piano comunque resta la scuola e una riforma che ha appena iniziato un suo percorso che appare quanto mai complicato e pieno di ostacoli. Studenti, sindacalismo di base e gran parte del corpo docente sembrano ostili alla via intrapresa da Renzi e sembra chiaro che non se ne staranno con le mani in mano.



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