Scenari ecclesiastici ricchi di novità dopo la nomina di Mons. Filograna a vescovo di Nardò. Come sempre avviene all’interno della complessa organizzazione gerarchica della Chiesa, anche nelle diocesi, ovvero, nelle chiese locali, ogni spostamento produce un cambiamento di postazioni, incarichi e ruoli.
Il primo punto all’ordine del giorno per l’Arcivescovo di Lecce, Domenico D’Ambrosio, riguarda la sostituzione di Fernando Filograna nella veste di Vicario Generale dell’Arcidiocesi metropolitana. Chi succederà a Don Fernando nel delicato e più importante ruolo della Curia Arcivescovile di Lecce? D’Ambrosio è alle prese con una rosa di nomi che emerge dall’ambito e dalle funzioni dei suoi vicari episcopali. Il nome più accreditato alla successione sembra essere quello di Mons. Pietro Liquori, attuale parroco di San Lazzaro.
Don Pierino, come viene chiamato da tutti, avrebbe certamente la statura culturale e spirituale oltre che la giusta anzianità per ricoprire il delicato incarico. Non è, tuttavia, una scelta facile e solo il vescovo può compierla nell’esclusivo interesse della Diocesi, dei sacerdoti e del personale rapporto di fiducia che deve intercorrere tra lui e il suo vice.
Nel caso del rapporto personale tra D’Ambrosio e Filograna si è trattato, certamente, di un’intesa di altissimo valore umano e morale che, come nessuno dei due ha nascosto, sarà difficile ritrovare.
L’Arcivescovo di Lecce, nel donare il proprio vicario alla guida della Chiesa di Nardò e Gallipoli, perde un riferimento essenziale, ma ciononostante la Diocesi dovrà trovare al suo interno un’altra personalità di pari valore.
Intanto fervono i preparativi per il rito di ordinazione episcopale del nuovo vescovo che avverrà in Piazza Duomo a Lecce il 14 settembre. Mentre si decidono in queste ore i vescovi co-consacranti si sa che il rito sarà presieduto dall’Arcivescovo D’Ambrosio, alla sua prima consacrazione di un vescovo. Mai, infatti, in vent’anni di episcopato aveva avuto l’occasione di ordinare vescovo un suo sacerdote.