La scuola che non va. Arriva l’ennesima denuncia da Uds Puglia ‘Siamo alla preistoria’

Ad una settimana dall’inizio della scuola l’Unione degli studenti Puglia attiva nuovamente il campanello d’allarme. Il fronte scuola lascia trasparire tutte le sue problematiche, sotto tutti i punti di vista. La denuncia degli studenti.

Così proprio non va bene. Quello che dovrebbe essere il volano di sviluppo sociale per eccellenza è, invece, una barca che fa acqua da tutte la parti. Parliamo della scuola, quella scuola tartassata da finanziamenti che non arrivano – o arrivano in parte – per la ristrutturazione di edifici scolastici preesistenti o la realizzazione di nuovi, da riforme che creano disagi per gli insegnanti, per gli studenti e per le famiglie.

Siamo all’anno zero della riforma della cd Buona Scuola. Buona da quale punto di vista? Si chiedono i docenti chiamati a fare armi e bagagli e ad andare in giro per l’Italia perché assegnati in zone diverse e soprattutto lontane dalla provincia d’origine; se lo chiedono i genitori che non possono contare su un minimo di continuità didattica per i propri figli che ogni anno si trovano a dover rapportarsi con insegnanti che non conoscono; se lo chiedono gli studenti disorientati e alle prese con edifici che avrebbero bisogno di “una bella rinfrescata”.

Arriva, su questa linea, una nota di UdS, Unione degli Studenti della Puglia, in cui si legge “Ad una settimana dall'apertura delle scuole, la situazione in Puglia si conferma drammatica, nonostante le dichiarazioni dell'assessore regionale alla formazione, all'istruzione e al lavoro Leo, che, ad agosto in occasione dell'approvazione del piano regionale sul diritto allo studio aveva dichiarato di aver “reso effettivo il diritto allo studio programmando interventi diretti a rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e culturale”.

L'Unione degli Studenti Puglia denuncia, invece, una realtà ben diversa, fatta di tanti disagi. “Siamo stanchi delle dichiarazioni di chi continua a raccontare una realtà totalmente differente da quella che vivono gli studenti della nostra regione – dichiara Nicolò Ceci, coordinatore dell'Unione degli Studenti Puglia – L'anno scolastico è iniziato dimostrando l'inefficacia del diritto allo studio pugliese. Dalle gravissime mancanze del trasporto pubblico al crollo degli edifici scolastici fino ad arrivare ai ritardi dell'Ufficio Scolastico Regionale nella nomina dei docenti. Oggi, attraverso il documento che abbiamo pubblicato, vogliamo denunciare la condizione nella quale migliaia di studenti si trovano, richiedendo con forza un impegno reale da parte della Regione affinché i nostri diritti siano realmente garantiti”.

La domanda è chiara:  dove sono i fondi per la legge regionale sul diritto allo studio?

Per non parlare dell'edilizia scolastica, con diversi crolli nelle scuole a pochi giorni dall'inizio dell'anno, la mancanza di spazi e attrezzature, la totale assenza di misure di sicurezza. Se si sposta, in ultimo, lo sguardo sui trasporti, ben sappiamo cosa è avvenuto. Disagi, disagi e ancora disagi.

E da Uds annunciano  “Se oggi denunciamo una condizione quasi preistorica della nostra regione, fin dalla prima data di mobilitazione del 7 ottobre richiederemo con forza provvedimenti immediati per migliorare la situazione e per garantire realmente un libero accesso alla formazione per tutti e tutte. A partire dalle singole scuole e da ogni città della nostra regione lotteremo per riprenderci i nostri diritti e i nostri spazi di protagonismo e democrazia".



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