Il Lecce va in B e i tifosi invadono i monumenti, Aduc ‘la legge non ammette deroghe. Il Comune manca di coerenza’

La richiesta di Aduc Lecce è dettata da una provocazione che arriva dritta a palazzo Carafa. “L’ordinanza antibivacco non ha motivo di rimanere in vigore se viene applicata a singhiozzo!”

“Che il Comune di Lecce sia coerente e ritiri immediatamente l’ordinanza antibivacco!”. È l’appello di Aduc Lecce all’indirizzo di Palazzo Carafa. L’ennesimo.

Da cosa nasce la richiesta? Da quanto accaduto in città dopo la vittoria del Lecce al Via Del Mare. Scrive l’avv. Alessandro Gallucci, responsabile Aduc, “Dopo sei anni la squadra di calcio del Lecce è tornata in serie B. Festa grande in città. Come tradizione i tifosi invadono pacificamente il centro cittadino. Pare giusto a questo punto abrogare immediatamente l’ordinanza antibivacco”.

Il perchè della richiesta

La correlazione che potrebbe apparire strana, è dettata da una riflessione: la salvezza e la promozione vengono festeggiate invadendo l’anfiteatro romano in Piazza Santo Oronzo, eppure un’ordinanza del comune di Lecce (la n. 763/08) vieta chiaramente di “occupare i monumenti ed i luoghi destinati al culto come luogo di intrattenimento e/o bivacco o fare qualunque altra attività incompatibile con la loro conservazione”, oltre che di disseminare avanzi di cibi o bevande cosa naturalmente accaduta e peraltro questa mattina ancora in bella vista”.

Non risulta che siano state elevate multe per bivacco così come non si ha notizia d’una deroga per i festeggiamenti” incalza Gallucci che prosegue “una storia d’ordinaria illegalità e inspiegabile tolleranza che, tuttavia, come già accaduto, non si verifica quando si possono prendere a bersaglio poche persone. Chiediamo all’Amministrazione comunale, che ha tollerato questi comportamenti, maggiore coerenza. Il rispetto della legge non ammette deroghe, altrimenti si ritiri quel provvedimento tanto inutile quanto, evidentemente, inosservato ed inapplicato”.

Come viene sottolineato da Aduc Lecce, recenti prese di posizione della Corte costituzionale sui poteri dei sindaci mettono in dubbio la legittimità di simili disposizioni. “Poco dopo l’insediamento del nuovo Sindaco a Palazzo Carafa, gli chiedemmo personalmente di prendere decisioni in merito a quell’ordinanza – spiega l’avv. Gallucci – E’ passato quasi un anno, l’estate è alle porte e potrebbe non mancare qualche zelante vigile pronto a multare qualcuno che mangia un gelato sugli scalini di una chiesa”.

Di episodi ce ne sono stati tanti, anche riguardo alla fontana di piazza Mazzini. Del resto, riguardo al famoso rito del bagno, ci sarebbe altra ordinanza che lo vieta con tanto di multa. Eppure, in occasione dei festeggiamenti calcistici, i vigili si sono girati da un’altra parte.

“Il bivacco è vietato, ma l’applicazione della norma no, finché esiste. Il problema è che andrebbe sempre applicata, o eliminata. Che ha deciso il Sindaco?” si chiede Aduc.



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