Noi salentini abbiamo imparato a conoscere con il tempo Giampaolo Morelli Catalano capo honoris causa della Banda dei Lesionati. Il successo ottenuto a suon di click dai video-parodia del Party Rock Salento è stato un successo un po' anche nostro, perché quell'ironia tutta colorata impressa sulla pellicola a futura memoria riusciva a strappare quasi sempre un sorriso grazie ad una battuta recitata in dialetto o al volto storico di Francesco Millelire, protagonista immancabile ed insostituibile di ogni clip. Insomma, un "prodotto" ben riuscito, tra l'altro tutto salentino, di cui parlare con vanto e orgoglio. Ora però quella popolarità, tra un balletto sulle note di Gangnam Style e la ricerca affannosa dell’anima gemella scandagliando tra masculazzi, ciuffi romantici, beggioni e lesionati in «ti ho pecorata», "rischia" di superare i confini locali e contagiare l'Italia intera. Certo il mare magnum di internet non è la caletta, seppur bellissima, di Porto Miggiano e già in precedenza in tanti si erano accorti di questo gruppo di irriverenti scalmanati. Ma ora è tutta un'altra storia. Qualcuno quell'attore pazzo, con alle spalle un curriculum artistico di tutto rispetto, lo ha notato davvero. Finalmente aggiungo.
I fatti stanno così, tocca fare un passo indietro per capire. Un certo Leonardo di Caprio, 40enne con il viso da eterno ragazzo, meritatamente aveva conquistato la nomination come miglior attore protagonista grazie all'impeccabile prova data nel discusso «The Wolf of Wall Street». Ecco lui che ad ogni performance viene osannato da pubblico e critica, il red carpet lo ha percorso anche in senso inverso. A mani vuote, per giunta. Perché se è vero che non c’è 2 senza 3 e che prima o poi arriva, se ti chiami Leonardo Di Caprio, non c’è neppure il 3 senza 4. Così proprio gli utenti dei social network che fino a cinque minuti prima avevano fatto il tifo per lui, a discapito anche de «La Grande Bellezza» unico film tricolore in gara, lo hanno poi preso di mira dando voce a tutta la simpatia di cui gli italiani sono capaci.
Ed è qui che entra in scena Catalano. La sua parodia del «dramma leonardiano» è piaciuta più delle altre. Tocca ammetterlo. Succede, uno è più bravo di un altro che passa in secondo piano o se di bravura non si può parlare almeno più geniale. O originale. Per di più la scena del doppiaggio ironico-satirico del lesionato Giampaolo Morelli Catalano è stata tratta proprio dal The Wolf of Wall Street, il film di Martin Scorzese, in cui appare Matthew McConaughey che, invece, la statuetta l’ha vinta davvero convincendo gli oltre 6mila giurati dell’Academy per la sua interpretazione in Dallas Buyers Club.
Il video che finalmente fa chiarezza, una volta per tutte, sul perché l’attore americano non abbia mai vinto l’Oscar paventando addirittura l’ombra di una sorta di «maledizione Titanic», è così ben fatto che la scenetta tra i due sfiora la perfezione.
Per Leo «no Oscar, no Party?». Noi intanto ci godiamo quello di Giampaolo Morelli Catalano e della sua banda di lesionati. Tiè.