Venerdì 13 dicembre sarà un'altra giornata calda sul fronte delle manifestazioni. I lavoratori edili incroceranno le braccia per otto ore, con tre pullman che partiranno dal capoluogo salentino per raggiungere quello campano.
Altri malcontenti, altre proteste. Per venerdì 13 dicembre, infatti, è stato proclamato unitariamente da Feneal Uil, Filca Cisl e Fillea Cgil uno sciopero generale di otto ore a seguito della rottura dei negoziati con Ance e Coop per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale in edilizia scaduto ormai da quasi un anno. Da Lecce partiranno tre pullman di lavoratori, nella notte tra il 12 e il 13 dicembre, per partecipare alla manifestazione che si terrà a Napoli. Altre manifestazioni si svolgeranno nella stessa giornata a Milano, Roma e Palermo.
“Dopo oltre dieci mesi di trattative”, fanno sapere i sindacati, “le controparti hanno riproposto posizioni inaccettabili e provocatorie che mettono in discussione diritti consolidati, come l’anzianità professionale edile (Ape), ripropongono una logica di destrutturazione del settore attraverso l’aumento della flessibilità e negano ogni aumento salariale”.
“Nell’ultimo incontro tra sindacati e associazioni datoriali per il rinnovo del Ccnl Edilizia, lo scorso 21 novembre”, spiegano Feneal, Filca e Fillea, “le delegazioni di Ance e Coop hanno avanzato proposte provocatorie e vergognose, un attacco pesantissimo al Contratto nazionale e al suo ruolo di tutela dei lavoratori e delle retribuzioni rispetto all’inflazione”.
Proposte con cui Ance e Coop “si sono assunte la responsabilità politica della rottura del negoziato” e cioè: nessun aumento, da Ance e Coop la proposta di andare al rinnovo del Ccnl senza alcun aumento delle retribuzioni; messa in discussione dell’Ape, sconfessando gli affidamenti raggiunti in precedenti confronti, hanno avanzato una proposta che di fatto elimina l’anzianità professionale edile, provocando un calo delle retribuzioni di tutti i lavoratori, ad iniziare da quelli con più anzianità; bilateralità, solo tagli, Ance e Coop hanno riproposto una logica che, anziché favorire interventi volti al rilancio, alla riqualificazione e alla riunificazione del sistema per garantire un servizio più efficace ed efficiente, punta solo a generare risparmi per le imprese, con tagli lineari ai costi contrattuali.
Vere e proprie provocazioni, secondo Feneal, Filca e Fillea che pure confermano la propria disponibilità a rinnovare un Ccnl in linea con gli accordi già realizzati nelle costruzioni, cemento, lapidei, laterizi e manufatti, legno, piccole e medie imprese edili.
I sindacati sono chiari nelle richieste: rinnovare il contratto nazionale di lavoro; un adeguato aumento salariale; mantenere l’Ape come diritto contrattuale; un lavoro dignitoso, sicuro e regolare; difendere e ampliare i nostri diritti.
“Il disegno e la strategia di Ance e Coop non devono passare e non passeranno.”, affermano i sindacati, “Per questo abbiamo proclamato lo sciopero nazionale dell’edilizia. Per queste ragioni chiediamo a tutti i lavoratori di partecipare in massa allo sciopero e alle manifestazioni”.
