Torna l’ora legale, lancette avanti di 60 minuti

Nella notte tra sabato e domenica torna in vigore l’ora legale. 60 minuti di sonno in meno che (dicono) provocheranno cambi d’umore, nervosismi e insonnia

Torna l’ora legale! Si dormirà di meno, ma le giornate saranno più lunghe. Alle 2.00 di notte, tra sabato 30 e domenica 31 marzo toccherà spostare le lancette degli orologi in avanti di 60 minuti, almeno per quelli ‘vecchio stile’ che non hanno gli aggiornamenti automatici come l’era tecnologica impone. Si dormirà meno, ma in compenso avremo più luce e giornate più lunghe.

L’ora legale, messa in atto dalla maggior parte dei paesi industrializzati in nome del risparmio energetico, rimarrà in vigore per sette mesi, fino a ottobre. E continuerà a essere così, anche se il ‘passaggio’ doveva essere abolito. Visto che tocca agli stati membri decidere, il Governo Italiano ha presentato a Bruxelles una richiesta formale per mantenere questa antica consuetudine di spostare gli orologi erroneamente attribuita a Benjamin Franklin. Non fu una sua ‘idea’, si tratta di una leggenda metropolitana nata da una lettera ironica scritta nel lontano 1784 e pubblicata sul quotidiano Journal de Paris.

L’inventore statunitense suggeriva scherzosamente ai parigini, poco mattinieri, di alzarsi all’alba – svegliandoli facendo suonare tutte le campane della città e, se questo non fosse sufficiente, di ricorrere ai colpi di cannone – per sfruttare la luce solare e risparmiare sul costo delle candele. Ma non fa mai accenno alla proposta di cambiare l’ora.

Gli effetti

Sebbene la variazione sia minima, tanti sono gli effetti che il cambiamento d’orario provoca nelle persone. Sembra quasi impossibile che una «convenzione sociale» nata i primi del ’900 con lo scopo di ottimizzare le risorse energetiche possa creare così tanti “scompigli” al nostro ritmo biologico, eppure accade. C’è chi giura di accusare qualche piccolo disturbo, in particolare sull’alimentazione o sul sonno. Non solo “sensazioni”, le numerose ricerche scientifiche sembrano, spesso e volentieri, dar valore ad alcune delle “lamentele” più comuni.

Difficoltà di concentrazione e stress sono tra “malesseri” più avvertiti nel cambiamento. In fondo, il nostro corpo è come un ingranaggio, essendo regolato da ritmi ben precisi se modificati possono letteralmente “incepparsi”.

I consigli

Per evitare di soffrire per il «mini jet lag» basta qualche piccolo accorgimento. Ad esempio, andare a dormire un’ora prima aiuterebbe molto il nostro organismo. Ribilanciando le ore di sonno, infatti, il passaggio risulterà meno faticoso, e in due/tre giorni massimo torneremo attivi e pimpanti come prima.

Un altro trucco sarebbe quello di anticipare gli orari dei pasti nei giorni immediatamente precedenti al cambio d’orario. Mangiando anche solo 15 minuti prima, abitueremo il nostro organismo ad un ritmo nutrizionale differente, preparandolo in pochi giorni ad imparare a darci i segnali tipici della fame al momento giusto.

Ma lo spostamento delle lancette non porta solo effetti negativi. L’aumento delle ore di luce, ad esempio, stimola la produzione di vitamina D, che aiuta il sistema immunitario.



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