Ottavo giorno di sciopero della fame e della sete, ma l’oncologo Serravezza è sempre meno solo

Continua da otto giorni lo sciopero della fame e della sete intrapreso dall’oncologo salentino, Giuseppe Serravezza contro la realizzazione del gasdotto Tap. Lettere di solidarietà dal senatore Ferdinando Imposimato e da Giorgio Assennato, già direttore di Arpa Puglia.

Non mangia e non beve da otto giorni, l’oncologo salentino Giuseppe Serravezza che prosegue, senza sentire ragioni, la sua protesta contro la realizzazione del gasdotto Tap. Tra le mura della sua abitazione di Casarano è costantemente monitorato dai medici del suo reparto di Oncologia, che ogni giorno sono al suo fianco. Le ragioni di questo dissenso, che mette a repentaglio la sua salute, sono quelle di sempre: invitare la Politica a fare qualcosa per costruire un ponte dove Governo e territorio possano incontrarsi.
  
Il responsabile scientifico della Lilt Lecce non è mai stato e continua a non essere solo: il governatore Michele Emiliano andrà a trovarlo questo pomeriggio, alle 18.30, nella sua abitazione probabilmente per cercare di convincerlo ad interrompere lo sciopero della fame e della sete. Nessuno, al momento, è riuscito a farlo desistere.  Nemmeno le bellissime parole che gli ha rivolto, Giorgio Assennato, già direttore dell’Agenzia regionale per l’ambiente, sono riuscite a smuoverlo. «Ti prego, – ha scritto nella lettera che troverete in allegato – di voler cessare questa nobile, ma sbagliata (nel metodo scelto) battaglia contro la Tap».
  
«Come sai – continua  Assennato – quando tempo fa mi fu chiesto un parere, io risposi, a titolo personale, che avrei preferito un sito " industriale" per il gasdotto e che mi avrebbe ancor più fatto piacere come medico di sanità pubblica e non come direttore di Arpa Puglia (non ne avrei avuto titolo), la riconversione a gas metano della centrale di Cerano. Non è andata cosi perché la politica ha scelto diversamente. Tu fai bene a continuare la tua battaglia contro un impianto rifiutato dalla comunità, ma non confondere l’opinione pubblica come se fosse stato autorizzato un impianto con rischio inalatorio cancerogeno. È altro. Non lo vuoi e ti capisco. Ma ti prego di continuare la tua missione come cittadino (l'oncologia non c' entra) con armi ‘convenzionali’, le armi della dialettica democratica. Giuseppe, per favore…».
  
Un’altra lettera è stata scritta da dal senatore Ferdinando Imposimato, magistrato, politico e avvocato italiano, che ha voluto ringraziare il dottor Serravezza per la protesta intrapresa contro la scellerata opera TAP per contrastare la impari guerra di multinazionale del gas contro ulivi mare e salute. 

In allegato le due lettere complete.



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