L’esplosione sarebbe avvenuta da lì a pochi istanti, ma nell’inferno generale lui, indomito, è sceso dall’auto e ha iniziato ad aiutare le persone ferite sull’autostrada, mentre intanto gridava ai passanti di allontanarsi immediatamente. Poi il boato. E il balzo di oltre venti metri.
E’ la storia dell’agente di Polizia Riccardo Muci, il 30enne di Copertino, ma bolognese d’adozione, che nell’agosto scorso è diventato l’eroe di Bologna. E il 6 agosto quando il salentino si prodigò nei numerosi soccorsi dopo l’esplosione dell’autocisterna piena di benzina in quel di Borgo Panigale. Per conscio di rischiare la vita, Muci è riuscito a mettere in salvo decine di persone, evitando che il bilancio della tragedia si aggravasse ulteriormente.
Per questo motivo, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha deciso di conferire lui il titolo di Cavaliere dell’Ordine al Merito. Una medaglia preziosa perché riconosce lui l’impegno, l’abnegazione e lo spirito di servizio, mettendo a repentaglio la sua stessa vita pur di salvarne delle altre.
Dopo l’esplosione, Riccardo Muci è diventato il simbolo dell’Italia buona ed altruista: in ospedale – dove è rimasto per circa un mese per curare le ferite alle braccia e le ustioni su tutto il resto del corpo- ha ricevuto la visita del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, rendendo fiera e orgogliosa la sua comunità di nascita, quella di Copertino. Con lui c’era anche Antonio Vincenti, carabiniere originario di Cutrofiano, anche lui in servizio a Bologna.
Oggi Riccardo Muci è l’unico salentino inserito nell’elenco dei premiati dal Capo dello Stato.
