L’inclusione sociale contribuisce una convivenza civile più coesa, soprattutto se coinvolge le persone più svantaggiate sin dai banchi della scuola, dove le differenze, con l’intelligenza delle educatrici e degli educatori, possono essere livellate e superate.
La Fondazione Caritas diocesana di Lecce, attenta, con le sue strutture e i suoi volontari, a favorire tutte quelle pratiche in grado di aiutare i più sfortunati, ha coinvolto quest’anno l’Università del Salento, con il Dipartimento di Scienze Umane e sociali, nel progetto contro “Povertà educativa”, impegnando alcune giovani laureate.
Nello specifico, le educatrici si sono confrontate con la realtà dell’istituto scolastico elementare e medio “Zimbalo” nella zona 167 di Lecce. Le sei giovani segnalate dal Dipartimento hanno seguito quotidianamente alcuni bambini e ragazzi indicati come bisognosi di particolari attenzioni o perché immigrati, oppure provenienti da nuclei familiari particolarmente svantaggiati, in modo da portarli, sia sul piano scolastico, che su quello relazionale, a un livello che ha favorito l’apprendimento scolastico, ma anche il loro inserimento nella vita extrascolastica, con i loro coetanei e le loro famiglie.
I risultati di questo progetto saranno illustrati nella giornata di oggi, lunedì 12 giugno, presso l’Auditorium di via Agrigento della scuola, alla presenza delle famiglie, dei docenti e dei rappresentati istituzionali.
Dopo una breve illustrazione, da parte Salvatore Rino Renna, che ha seguito il progetto, le educatrici illustreranno loro esperienza con i bambini. Seguirà un dibattito sulle prospettive del progetto alla quale parteciperanno il Dirigente dell’Ufficio Scolastico di Lecce, Vincenzo Melilli; Mariano Longo, Direttore del Dipartimento di Scienze Umane e sociali dell’Università del Salento, Piergiuseppe Ellerani, dello stesso dipartimento; il sindaco di Lecce, Carlo Salvemini, la dirigente dell’Istituto “Stomeo Zimbalo”, M.E. Tundo; la Presidente del Tribunale dei Minori Bombina Santella e l’Arcivescovo di Lecce, Mons. Michele Seccia.
Le conclusioni, saranno affidate a Nicola Macculi, direttore della Fondazione Caritas diocesana.
