Dalla tradizione all’innovazione: lo scenario del reimpianto visto da un agronomo conoscitore della Favolosa

“La Favolosa che nasce negli anni ’90 – commenta l’agronomo Giuseppe Vergari –  non ha avuto successo sia per una mancanza di competenze tecniche specifiche, sia per una scarsa capacità delle aziende agricole per gestire i nuovi impianti. Ripartire dalle competenze”.

ulivi salentini xylella

Il rimpianto è una procedura importante per il nostro territorio che è vive di grande incertezza in questo periodo. Importante è allora stabilire un piano strategico per poter attuare la pratica del rimpianto: non è così semplice impiantare solo mediante un decreto o con una autorizzazione.

Anche perché parliamo di un territorio costituito da grande biodiversità che è di notevole importanza dal punto di vista agroambientale. Ecco perché impiantare non è così semplice: coltivare piante come il leccino o la favolosa, che hanno caratteristiche differenti rispetto a quello che il paesaggio salentino fino ad oggi offriva, occorre grande maestria, tecniche adeguate, studio del territorio; occorre un piano, un vero e proprio piano strategico, per attuare il reimpianto sia esso con Olivo sia esso con altre tipologie di piante.

Anche perché la Regione mette in atto misure volte al ripristino del potenziale produttivo ed è su questo che bisognerebbe lavorare, anche se manca oggi un vero e proprio piano strategico agronomico agricolo di settore. La favolosa è una pianta sì tollerante, ma che necessita di un assistenza tecnica adeguata, di una conoscenza della coltivazione.

Ma dobbiamo anche preoccuparci dell’economia del ripristino dell’ economia delle aziende degli imprenditori e quindi di un vero e proprio piano economico di impresa: come detto in altre occasioni, oggi ci troviamo di fronte a uno stravolgimento della visione dell’Agricoltura olivicola salentina, una vera e propria rivoluzione.

Tra l’altro non è semplice modificare le conoscenze degli agricoltori che fino ad oggi hanno avuto per coltivare quelle piante monumentali che ora soffrono e che quindi necessitano, forse, di quelle cure che sono venute meno; di quella assistenza tecnica che è venuta meno di fronte alla patologia. Sono emerse le difficoltà: il reimpianto è una procedura importante per il nostro territorio che vive di grande incertezza in questo periodo.

L’esperto

“La Favolosa che nasce negli anni ’90 – commenta l’agronomo Giuseppe Vergari –  non ha avuto successo sia per una mancanza di competenze tecniche specifiche, sia per una scarsa capacità delle aziende agricole per gestire i nuovi impianti. Per invertire la rotta bisogna partire proprio dalla competenza e dalla specificità del territorio: il Salento è piuttosto eterogeneo da un punto di vista geomorfologico, ed è quindi impensabile di avviare una nuova olivicoltura in ogni angolo della provincia.

Bisogna allora studiare il territorio – conclude – per poi avvalersi di competenze tecniche specifiche da parte degli operatori del settore”.



In questo articolo: