Il Csm ha deciso, Roberto Tanisi è il nuovo presidente del Tribunale di Lecce

66enne originario di Taviano, ha ottenuto la maggioranza dei voti, al termine della riunione del plenum del Consiglio Superiore della Magistratura, tenutasi in mattinata a Roma.

Roberto Tanisi è il nuovo presidente del Tribunale di Lecce. Il 66enne originario di Taviano, ha ottenuto la maggioranza dei voti, al termine della riunione del plenum del Csm tenutasi a Roma.

Il Consiglio Superiore della Magistratura ha espresso 11 preferenze in favore di Tanisi. Invece, Alessandro Silvestrini, 64 anni, attualmente presidente della sezione commerciale della Corte d’Appello ha ottenuto 10 voti. In precedenza, la commissione dello stesso Csm, riunitasi a gennaio, aveva attribuito tre voti a entrambi.

Roberto Tanisi, attuale presidente della prima sezione collegiale del tribunale penale di viale de Pietro, subentra a Francesco Giardino che aveva rassegnato le dimissioni nel febbraio dello scorso anno. Successivamente, Annarita Pasca e Mario Cigna avevano assunto il ruolo di presidente facente funzioni.

È stato anche presidente della Corte d’Appello, fino al mese di marzo del 2019. La nomina di Tanisi venne però annullata dopo il ricorso presentato al Consiglio di Stato da Lanfranco Vetrone.

Le valutazioni del Csm

La V Commissione, si esprime su Tanisi con queste parole: “deve rilevarsi che l’eccezionale percorso professionale sin qui maturato dal dott. Tanisi rivela un livello di merito e di preparazione tecnico-giuridica di assoluto spessore, ma anche spiccate e comprovate attitudini organizzative e direttive, che lo rendono il candidato certamente più idoneo, nel confronto con gli altri aspiranti, a ricoprire lo specifico posto a concorso, il tutto sulla base di una complessiva ed unitaria valutazione dei diversi indicatori, generali e specifici, previsti dal T.U. ed applicabili alla procedura in esame”.

E continua, “la preferenza accordata al dott. Tanisi trova sicuro fondamento nella qualità e nel rilievo delle menzionate esperienze semidirettive e direttive maturate dal candidato presso gli ultimi due uffici giudiziari ove ha prestato servizio – esperienze entrambe contraddistinte dal conseguimento di risultati gestionali di assoluto spessore –, nonché nell’ampia, completa e variegata esperienza maturata in carriera dal magistrato nell’esercizio delle funzioni giudicanti, di fatto svolte in tutti i settori della giurisdizione, sia in primo che in secondo grado, nel contesto di un percorso professionale di rara ricchezza”.

 



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