Cala il sipario sulla sfilata Dior, ma i riflettori restano accesi sulla bella Lecce

È stato tutto perfetto, impeccabile anche nei più piccoli dettagli. Chissà se lo aveva immaginato esattamente così lo spettacolo, Maria Grazia Chiuri, direttore artistico della storica maison francese di rue Montaigne

È stato un sogno ad occhi aperti, una favola. Con la sfilata Dior andata in scena con i ricami del Duomo di Lecce a fare da sfondo, le luci colorate delle luminarie, la cassa armonica, le coreografie e le note della pizzica che ha scandito i passi delle 45 modelle e accompagnato gli abiti della linea Cruise che richiamano il passato, la tradizione.

È stato tutto perfetto, impeccabile anche nei più piccoli dettagli. Chissà se lo aveva immaginato esattamente così lo spettacolo, Maria Grazia Chiuri, direttore artistico della storica maison francese di rue Montaigne che ha saputo rendere omaggio alla sua terra d’origine.

E del Salento c’era tutto, tutte le sfumature più belle di questa terra che ha saputo accogliere un evento internazionale, contribuendo a realizzarlo con le sue mani. Quelle degli artigiani e della mano d’opera locale. La stilista, che ogni anno torna in Puglia, ha chiesto alle ragazze della Fondazione Le Costantine di realizzare i tessuti, manufatti artistici di ineguagliabile bellezza.

E le mani dell’Orchestra della Notte Della Taranta, diretta da Paolo Buonvino (maestro concertatore dell’edizione 2020). Presente anche Giuliano Sangiorgi, frontman dei Negramaro che con la sua voce ha intonato “Lu rusciu te lu mare”. Poi canta «Meraviglioso» di Domenico Modugno. «Meraviglioso», come lo spettacolo lussuoso di luci, danza con le coreografie di Sharon Eyal e musica.

Mancava solo il pubblico a causa delle restrizioni imposte dal coronavirus. Solo qualche invitato d’eccezione, come Chiara Ferragni. 22 minuti di passerella trasmessi online che hanno incantato il mondo intero.

La favola è finita con un lieto fine per la bella Lecce che avrà i riflettori accesi per tanto tempo.



In questo articolo: