Non ci vuole molto per comprendere che a Lecce stia emergendo una situazione di rischio totalmente fuori controllo. Anche perché (secondo il Rapporto Ecosistema Urbano Legambiente 2015) Lecce risulta tra le 15 città più pericolose d'Italia, con oltre 7 morti all'anno ogni 100mila abitanti. Insomma, quasi il doppio della media nazionale, sette volte il dato della città gemella Brindisi. “Mentre continua – l'ultimo caso ieri ai danni una studentessa su viale Calasso – il penoso stillicidio di pedoni e ciclisti investiti dalle auto, unici soggetti della mobilità ad avere pieno diritto di cittadinanza sulle strade di Lecce, ADOC instancabilmente denuncia e sollecita l'Amministrazione Comunale”, così l’Avvocato Alessandro Presicce, presidente di ADOC Lecce. Una grossa parte del problema, ad esempio, è causata dalla “pericolosa inadeguatezza e illegalità dell'infrastruttura stradale comunale”, aggiunge. E questo non è un problema che si risolve con qualche multa in più, ma si affronta investendo un po' di denaro derivante dalle infrazioni stradali, come peraltro dice la legge.
Tra i mille problemi della mobilità, quindi, questa volta Presicce analizza il posizionamento delle strisce pedonali in corrispondenza delle intersezioni non semaforizzate. “Pensate, ad esempio, a tutti gli attraversamenti pedonali della zona Mazzini, via Zanardelli, via Salandra, via Trinchese, via Martello e così via”. L’area più moderna e organizzata della città e peraltro la più frequentata dai pedoni. Ebbene, in base all’analisi comunicataci dall’avv. Presicce, decine e decine di incroci, sarebbero totalmente “non a norma”, se solo si leggesse il Codice della Strada, ed in particolare l'art. 145, co. 3, del Regolamento di Attuazione. “Questa norma, sistematicamente ignorata a Lecce – continua – prescrive che, in caso di incroci urbani con stop o “dare precedenza”, l'attraversamento pedonale debba essere posizionato a non meno di 5 metri dall'incrocio”.
Questo perché il conducente dell'auto che si appresta ad impegnare l'incrocio concentra l'attenzione sulle auto che, appunto, incrocia e potrebbe quindi non accorgersi del pedone che attraversa l'intersezione. In fase di uscita dall'intersezione, di contro, l'automobilista è costretto fermarsi in mezzo all'incrocio stesso, per favorire l'attraversamento del pedone in quanto le strisce sono poste direttamente sull'intersezione.“È quello che accade quotidianamente centinaia di volte nel quartiere Mazzini e non solo – aggiunge – l'automobilista è meno disponibile a cedere il passo se ha paura di occludere l'intersezione con la coda della sua auto! Possibile che nessuno all'Assessorato di Viale Rossini abbia voluto rispettare la legge?”.
“Adoc scriverà al Prefetto di Lecce una relazione sulla violazione di legge che qui si segnala – conclude Presicce – non vorremmo davvero che, pur di salvare qualche centinaio di “stalli blu”, Lecce voglia ignorare una norma di legge posta a presidio della sicurezza dei pedoni”.