Anche in Italia al via la campagna di vaccinazione contro il covid, l’immunologo Minelli: “Creare strutture dedicate”

Per il professionista necessario prendere spunto da quanto fatto in Germania, allestendo centri dedicati all’orientamento, alla preparazione e all’esecuzione delle pratiche vaccinali.

Creare strutture dedicate per le pratiche vaccinali. È questo il suggerimento di Mauro Minelli, Medico chirurgo, specializzato in allergologia clinica e immunologia alla vigilia della campagna di vaccinazione contro il coronavirus che tra qualche giorno partirà anche nel nostro Paese

“Prendendo spunto da quel che è stato fatto a Berlino – afferma Minelli – dove in poche settimane è stata realizzata una struttura esclusivamente dedicata all’orientamento, alla preparazione e all’esecuzione delle pratiche vaccinali oltre che al controllo delle eventuali reazioni, e che si dispone a vaccinare qualcosa come 200.000 cittadini al giorno, abbattendo remore, timori e falsi convincimenti in ragione di un approccio rassicurante al vaccino, pensiamo sia utile allestire centri vaccinali a 360 gradi”.

Evitare timori infondati

Per il docente di Università Telematica Pegaso sarebbe questo il modo migliore, anche per evitare i dubbi che al momento attanagliano molti cittadini: “Questo anche per contenere il diffondersi di timori infondati, innescati da un’informazione più esasperatamente allarmistica che realistica. La comunicazione di qualche sparuto (e prevedibile) caso di reazione avversa ha generato ulteriori perplessità anche tra gli operatori sanitari”.

Strutture dedicate

“L’idea – prosegue il professionista – sarebbe quella di promuovere la creazione di postazioni vaccinali che non siano meri punti di stoccaggio e di semplice esecuzione pratica dei vaccini, ma strutture ‘dedicate’, logisticamente dotate di comfort adeguati e rassicuranti oltre che di personale sanitario competente e addestrato a gestire con prontezza, efficienza ed efficacia eventuali reazioni indesiderate al vaccino”.

Per dare vita a tutto ciò Mauro Minelli dà un consiglio: utilizzare i tanti ospedali dismessi nella regione e non solo: “Potremmo chiedere di utilizzare, a partire dalla Puglia, qualcuno dei tanti ospedali dismessi, individuandone uno o due per ogni provincia. Questi presidi, opportunamente attrezzati e dotati oltre che di postazioni dedicate, di personale medico in servizio o anche volontario semmai pure richiamato dalla pensione, potrebbe costituire, in ragione dei margini di sicurezza offerti anche dalla possibilità di tenere per qualche ora in osservazione i vaccinati per eventuali interventi in elezione e comunque restando presidio disponibile 24 ore su 24, un ottimo stimolo per indurre la gente a proteggersi e a proteggere gli altri dal contagio.

L’iniziativa potrà essere proiettata in ambito nazionale e costituire una proposta che, a bassi costi, si prefigge di realizzare un servizio urgente e utile”.



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