Un’arma contro il male, grazie al sacrificio di Alessandro. A Surbo cerimonia per l’acceleratore lineare

Sono state consegnate nella mani del direttore della Asl di Lecce Giovanni Gorgoni le firme della sottoscrizione popolare per intitolare alla memoria di Alessandro Maletesta la stanza che ospiterà il robot di ultima generazione che combatte e cura i tumori.

Una battaglia di popolo, perché la salute è un patrimonio comune, è materia di democrazia. Sotto questo asserto, a Surbo, si è celebrato un momento di grande partecipazione sociale quando sono state consegnate le firme della sottoscrizione popolare per intitolare il locale bunker che ospiterà il nuovo acceleratore lineare alla memoria di Alessandro Maletesta colpito da tumore e deceduto pochi mesi fa.

L’incontro è avvenuto nella sala consiliare del Municipio di Surbo, alla presenza del sindaco Fabio Vincenti e di Massimo Rizzo, il principale artefice della battaglia che ha consentito di ottenere un risultato importante e decisivo e cioè l’arrivo nell’ospedale di Lecce del macchinario che cura innumerevoli e insidiose malattie e che rende Lecce, e il suo territorio, simile ad altri contesti geografici nell’erogazione di servizi efficienti ed efficaci per la salute pubblica.

Il risultato di oggi è frutto di una brillante sinergia tra cittadini comuni e autorità sanitarie, fra la libera cittadinanza surbina e il direttore generale della Asl di Lecce Giovanni Gorgoni che ha sposato la battaglia e creato le condizioni per far arrivare l’apparecchio radioterapico d’avanguardia.

'L’Italia deve essere tutta ugualeha dichiarato Massimo Rizzo da Milano a Lecce, non è giusto né accettabile dover affrontare lunghi viaggi per sostenere cure che si potrebbero avere anche a km zero, senza danni economici o disagi assurdi. Questa lotta per la salute di tutti è nata da un caso particolare, quello del mio amico Alessandro, la sua malattia e il suo sacrificio hanno fatto nascere questo fiore che oggi dà speranza a tanti'.

'Consideriamolo un punto di partenzaha rilanciato il direttore della Asl Giovanni Gorgoni è stata una bella battaglia di popolo, ma adesso diventa una sfida per il futuro. Dobbiamo occuparci della salute della gente con le macchine giuste, gli strumenti giusti e le persone giuste. È importante avere l’acceleratore lineare ma non basta, perché è come avere una Ferrari e girare nel centro storico se non si sfrutta la macchina al massimo delle sue prestazioni e delle sue potenzialità. Il problema qui da noi è più serio, ha aggiunto il manager, esiste purtroppo il caso Salento, esistono matrici ambientali, matrici alimentari e d’altro genere e quindi la questione va affrontata non solo a valle ma anche a monte'.

Un bell’esempio di leale cooperazione e di dialogo interistituzionale che ha messo al centro la persona e i suoi interessi primari.



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