Uomini che odiano le donne. Nel Salento la piaga non cessa a scomparire

Da Tricase a Gallipoli casi di violenza contro le donne. Ieri sono dovuti intervenire i Carabinieri delle due città salentine per porre fine a fatti che duravano da lunghi e lunghi mesi e che venivano perpetrati davanti ai figli

Non se ne può più di uomini che odiano le donne, non se ne può più di violenze e aggressioni di genere. Ieri, come il peggiore dei romanzi in cui ci si diverte ad intrecciare le trame, due casi simili se non uguali nel nostro Salento, due casi con una dinamica unica: i maltrattamenti fisici e psicologici subiti da donne (mogli o compagne) a causa di uomini maneschi e brutali.

Da Tricase a Gallipoli il filo nero della violenza è teso e non si spezza. A Tricase, dicevamo, dove un 47enne del posto, stando alla fedele ricostruzione dei Carabinieri, è stato arrestato, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari emessa dal Tribunale di Lecce al termine di lunghe e approfondite indagini durate vari mesi, per maltrattamenti in famiglia ai danni della ex moglie e delle figlie minorenni. Si parla di una violenza fisica al limite della barbarie, perpetrata anche davanti ai propri bambini ed attuata con ferocia, arrivando a prendere per la gola la coniuge e sbattendola ripetutamente a terra.

A Gallipoli, i militari della Stazione dei Carabinieri, proprio ieri mattina, hanno eseguito un’ordinanza di applicazione dell’allontanamento dalla casa familiare per  un 49enne del posto, con l’accusa di maltrattamenti in famiglia. L’uomo, rientrato visibilmente ubriaco, ha di nuovo picchiato la moglie con pugni e calci e poi ha tentato di colpirla con un altro coltello da cucina. Non era certo la prima volta che la donna subiva violenza ma a volte dinanzi all’ennesima brutalità, la paura passa in secondo piano, come in secondo piano passa anche un malinteso senso del pudore che porta a non denunciare le malversazioni ma a sopportarle, spesso per non allontanare dai figli il padre.

Sembra che non siano servite quasi a nulla tutte le manifestazioni contro la violenza alle donne che in troppi casi si trasforma in femminicidio. Sembra che la sensibilizzazione sociale non attecchisca e che tutta la violenza degli uomini trovi nelle donne uno sbocco vile ma preferenziale. Sperare in pene esemplari , in provvedimenti giudiziari non irrisori, rappresenta il minimo sindacale a cui appigliarsi.
 



In questo articolo: