Terremoto, gli angeli ‘volati’ a Durazzo tornano a casa: “pronti ad aiutare ancora l’Albania”

Stanno gradualmente tornando in Salento i volontari della Protezione Civile salentina partiti per aiutare la popolazione dell’Albania colpita dal terremoto.

Il dolore che sta vivendo l’Albania, colpita martedì da un terremoto di magnitudo 6,5 e da centinaia di altre scosse di ‘assestamento’ o “aftershock”come le definiscono gli esperti, l’Italia – che ha pianto i morti di Amatrice, Ischia e Rigopiano – lo conosce bene. Anche per questo, è stata tra i primi a tendere la mano al Paese delle Aquile, colpito al cuore dal sisma e impreparato ad affrontare una catastrofe che ha causato 49 morti e più di 700 feriti. Quelle macerie hanno tante storie da raccontare, come quella della mamma trovata nel letto, abbracciata ai suoi tre figli che probabilmente stava cercando di proteggere. Tra le vittime anche la fidanzata del figlio del capo del governo, Edi Rama, morta con tutta la sua famiglia.

L’esperienza dei Vigili del Fuoco italiani e dei volontari della Protezione Civile è stata ‘preziosa’ per gli abitanti delle altre città colpite. A Durazzo, come anche nella vicina Thumanë, dove la situazione è drammatica, c’era anche una squadra di volontari salentini. “Angeli” che sono appena tornati a casa dopo aver allestito, insieme ai colleghi di altre regioni, un campo base nel Porto affacciato sull’Adriatico. Servirà a dare un riparo a chi è rimasto senza casa: donne, bambini e anziani che hanno perso tutto o non hanno lasciato la città, come ha fatto chi, giustamente, ha avuto troppa paura di restare dove la terra trema, trema ancora.

“Sembrava l’apocalisse”, ha raccontato chi ha vissuto quei momenti. E l’apocalisse è lo scenario descritto anche da Federico, volontario della Protezione Civile di San Donato di Lecce. «Bambini a piedi nudi che si aggiravano per la città, il terrore nei loro sguardi è quello che mi ha più colpito. Porto a casa immagini forti, ma anche la gratitudine di questa gente nei confronti dell’Italia. Ho sentito molti grazie, ma siamo andati lì proprio per dare una mano».

Anche Federico ha raccontato la ressa per il pane accanto allo stadio. Decine di persone si sono accalcate attorno alle auto di volontari che hanno portato aiuti, mentre altre si sono ‘aggrappate’ alle inferriate di una scuola dove arrivano derrate alimentari e generi di prima necessità.

Domenica, tutti i volontari saranno tornati in Puglia ma Federico, come molti suoi colleghi, ha dato la sua disponibilità a tornare in Albania per dare una mano ad un popolo che con l’Italia e il Salento ha un legame stretto, strettissimo.