La Cassazione nei mesi scorsi aveva annullato con rinvio l'ordinanza del Riesame che disponeva il ritorno in carcere per l'avvocato leccese ed ora i giudici del Tribunale delle Libertà hanno rigettato il ricorso della Procura.
Il Tribunale del Riesame ha rigettato i ricorsi presentati dalla difesa e dalla pubblica accusa che avevano impugnato l'ordinanza del gip. Ieri, si è tenuto un serrato 'botta e risposta' tra le parti, durato circa quattro ore.
La Procura ha chiuso le indagini sui lavori per la manutenzione straordinaria e l'abbattimento delle barriere architettoniche della scuola Media 'D. Rao' di Miggiano. L'edificio fu posto sotto sequestro probatorio nel febbraio scorso, ma il pm ha disposto la facoltà d'uso.
La decisione, dopo circa quattro ore di acceso ma corretto 'botta e risposta' tra accusa e difesa, è prevista all'inizio della prossima settimana. I giudici del Riesame dovranno pronunciarsi anche sulle posizioni degli altri indagati nell'inchiesta.
La Procura ha già conferito l'incarico all'ingegnere Antonio Vernaleone. Non vogliono perdere tempo gli inquirenti e intendono avere al più presto, le prime risposte sulla dinamica dell'incidente che ha provocato almeno quindici feriti, tra gli ottanta passeggeri a bordo.
Il plenum del Consiglio Superiore della Magistratura ha votato la nomina della 54enne originaria di Milano, dopo che la V commissione aveva proposto all'unanimità il suo nome. Succede ad un'altra donna, la dr.ssa Ada Luzzo.
Le ipotesi di reato sono di lesioni personali e istigazione al suicidio. Il procuratore capo Maria Cristina Rizzo ha ricevuto in questi mesi altrettante querele (una pervenuta nella giornata di ieri), a cui sono seguite le prime verifiche.
Secondo l'accusa, avrebbero violato le norme regolamentari che disciplinano il conferimento di incarichi esterni all'istituto scolastico. In particolare, gli accertamenti della Procura avrebbero dimostrato che non fu mai espletata alcuna attività formativa.
Dopo la tragedia sulla Veglie-Porto Cesareo, in cui perse la vita il coetaneo e compaesano Fernando Gerardi, C.R. fu trovato positivo ai cannabinoidi, anche se le analisi avrebbero rilevato la presenza di una minima quantità nel sangue.
Nella scorsa udienza, anche il pubblico ministero Giovanni Gagliotta ha chiesto la condanna al carcere a vita per il 35enne di Trepuzzi, per i reati di omicidio volontario aggravato dall'uso di sostanze stupefacenti e dai futili motivi.