​Affari illeciti con le slot machine? I fratelli De Lorenzis e altri 32 imputati sotto processo

Gli imputati dovranno presentarsi innanzi ai giudici della prima sezione collegiale per l’inizio del processo. Diciassette di loro, tra cui i quattro fratelli De Lorenzis, rispondono del reato di associazione di tipo mafioso.

Finiscono sotto processo 36 imputati del principale troncone d’inchiesta “Clean Game” sui presunti affari illeciti dei De Lorenzis con le slot machines. Accolta, dunque, la richiesta del pubblico ministero Carmen Ruggiero. Al termine dell’udienza preliminare, il gup Simona Panzera ha rinviato a giudizio: Salvatore De Lorenzis, 49enne di Racale ed i fratelli Saverio 41enne; Pietro, 51 anni e Pasquale 44enne.

Gli altri indagati sono: Sebastiano Bagnato, 60enne di Lecce; Pino Luigi De Florio, 49enne di Gallipoli; Alessandro Fuso, 39enne di Alliste; Daniele Gatto, 53enne di Copertino; Aldo Gravili, 29enne di Racale; Quintino Gravili, 47enne di Racale; Antonio Mancino, 49enne di Racale; un 44enne di Mesagne; Alessandro Mauramati, 36enne di Alliste; Lucio Riotti, 49enne di Carmiano; Emanuele Rizzo, 30enne di Alliste; Salvatore Tarantino, 45enne di Monteroni di Lecce; Rocco “Aurelio” Vincenti, 45enne di Tricase;  Michele Arcangelo Lazzari, 47enne di Cutrofiano; Antonio Luigi Salento, 35enne di Tricase; Antonio Polati, 59enne di Melissano; Gennaro Casto 69 anni di Taviano; Salvatore Calabrese 62 anni di Nardò; Mauro Fiorita 45 anni di Copertino; Luca Luciano Chirizzi 36 anni di Lizzanello; Cosima Picci 40 anni di Patù; Emanuele Piccinno, 39 anni di Gallipoli; Adamo Pisanello 40enne di Sannicola; Lorenzo Parisi, 31 anni di Nardò; Leonida Alemanno 53 anni di Lequile; Nicola De Florio, 49 anni di Gallipoli; Claudio Denis Lombardo 43 anni di Alliste; Pompeo Caputo 54 anni di Gallipoli; Elisabetta Cesi 43 anni di Racale; Erica Parlati, 36 anni di Racale; Dario Panico, 46enne di Lecce ;Antonio Indino, 58enne di Lecce. Dovranno presentarsi l’11 ottobre, innanzi ai giudici della prima sezione collegiale, per l’inizio del processo.

Pasquale Pascali 56 anni di Vernole, assistito dall’avvocato Pantaleo Cannoletta, ha patteggiato la pena di sei mesi. La posizione di Valerio Bove, 49 anni di Surbo e Giuseppe Maruccia 63 anni di Lecce, assistiti dall’avvocato Luigi Covella e Giuseppe Laghezza 54 anni di Guagnano difeso da Fabio Corvino è stata stralciata per un difetto di notifica. Il gup Simona Panzera deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio in un’altra udienza.

Gli imputati rispondono, a vario titolo ed in diversa misura, dei reati di: truffa ai danni dello Stato, frode informatica, esercizio di giochi d’azzardo ed esercizio abusivo di giochi e scommesse aggravati dal metodo mafioso, illecita concorrenza con minaccia o violenza, trasferimento fraudolento di valori, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio. Diciassette di loro, tra cui i quattro sopraccitati fratelli De Lorenzis, rispondono secondo la Procura anche del reato di associazione di tipo mafioso.

Invece, nell’ottobre scorso, il pm Carmen Ruggiero ha già chiesto il rinvio a giudizio di 38 persone, in relazione ad una prima tranche dell’inchiesta. Essi dovranno presentarsi innanzi allo stesso gup, in data 17 maggio. Il sodalizio, in questo caso, si occupava della compravendita di schede di gioco contraffate.

Il 24 febbraio del 2016, il gip Antonia Martalò, su richiesta dei sostituti procuratori Carmen Ruggiero e Giuseppe Capoccia, emise 27 ordinanze di custodia cautelare (19 in carcere e 8 ai domiciliari). Il giudice dispose, anche, il sequestro preventivo del patrimonio riconducibile all’associazione per un valore complessivo di circa 12 milioni di euro. Inoltre, ben 135 persone, tra esercenti di bar, caffetterie e tabaccherie vennero indagate a piede libero. Per loro è previsto un terzo stralcio dell’inchiesta, ma potranno ricorrere ai decreti penali di condanna ed evitare un processo.

Le indagini cominciarono nel 2010 a seguito di alcune segnalazioni anonime. Al vertice dell’organizzazione il gruppo criminale riconducibile a Salvatore De Lorenzis, considerato “il re delle slot machines”. Il sodalizio “si avvaleva di metodi mafiosi posti in essere da alcuni affiliati storicamente vicini ai noti clan Troisi di Casarano, e Padovano di Gallipoli”. L’organizzazione imponeva agli esercenti di bar, caffetterie e tabaccherie del Basso Salento, tra Racale, Melissano, Casarano il noleggio di slot machines manomesse riconducibili alle società Somec e Sio srl dei fratelli De Lorenzis. L’alterazione dei dispositivi di gioco sarebbe avvenuta anche grazie all’intervento del funzionario dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli di Stato, Dario Panico, 45enne di Lecce.

Ricordiamo inoltre che nel marzo 2015, il Tribunale del Riesame ha accolto il ricorso dei legali dei fratelli De Lorenzis in merito all’accusa di associazione mafiosa. Salvatore De Lorenzis, considerato “il re delle slot” Pietro, Pasquale e Saverio ottennero i domiciliari. La Procura impugnò la sentenza, ma anche la Corte di Cassazione ritenne insussistente il reato contestato.

Gli indagati sono assistiti, tra gli altri, dagli avvocati Francesco Fasano, Biagio Palamà, Giampiero Tramacere, Luigi Covella, Giuseppe e Michele Bonsegna, Luigi Piccinni, Gabriella Mastrolia, Vincenzo Venneri, Ladislao Massari, Luigi Suez, Stefano Pati, Mauro Marzano, Giancarlo Zompì, Gabriele Valentini, Americo Barba, Maria Cristina Caracciolo, Mario Ciardo, Enrico Gargiulo.



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