​Arrestato per un furto manomette il braccialetto elettronico per compierne un altro. Nei guai 24enne, caccia al complice

I carabinieri del Norm del capoluogo leccese hanno tratto in arresto, in flagranza di reato, Antonio Sebastian Dell’Anna, 24enne di Merine, con le pesanti accuse di evasione e tentato furto aggravato.

«Il lupo perde il pelo ma non il vizio» recita un noto proverbio. Il lupo, in questo caso, è Antonio Sebastian Dell’Anna, 24enne di Merine, agli arresti domiciliari con braccialetto elettronico per un furto mal riuscito ad un distributore di carburanti nella zona commerciale di Surbo, avvenuto il 15 ottobre di due anni fa, nel 2015. Anche questa volta, il 24enne volto noto alle forze dell’ordine non ha avuto fortuna e nella notte è finito in manette. Ci ha riprovato Dell’Anna a forzare la porta d’ingresso di una macelleria di Merine con l’aiuto di un complice, ma gli è andata male. A far fallire il piano è stato il ‘provvidenziale’ intervento di due ragazzi che, mentre stavano tornando a casa dopo una giornata di lavoro, hanno notato due individui con un giubbino nero e un piede di porco, intenti ad armeggiare davanti alla saracinesca dell’esercizio commerciale.
  
Pochi dubbi sulle loro intenzioni, per questo davanti a quella scena non hanno perso tempo e hanno chiamato il 112. Non contenti, in attesa dell’arrivo di una pattuglia, hanno provato a bloccare i malfattori che, scoperti, sono fuggiti via. I malviventi per far perdere le loro tracce si sono divisi, prendendo due strade diverse, ma lo stratagemma è servito a poco, almeno per il 24enne che è stato raggiunto in una traversa parallela alla macelleria. Ha provato di nuovo a scappare, ma a quel punto erano arrivati anche i Carabinieri che hanno stroncato definitivamente il suo tentativo.
 
Durante il sopralluogo, i Carabinieri hanno anche recuperato il piede di porco con cui Dell’Anna e il suo complice hanno divelto la grata esterna e forzato, danneggiandola, la porta d’ingresso della macelleria. Concluse le formalità di rito, per il 24enne si sono aperte le porte del Carcere di Lecce su disposizione del Sostituto Procuratore di turno, Dott.ssa Miglietta, con le pesanti accuse di evasione e tentato furto aggravato; inoltre dovrà spiegare all’Autorità Giudiziaria come mai il suo braccialetto elettronico risultava danneggiato e manomesso.
  
Di certo non è finita, continuano in maniera serrata le indagini dei Carabinieri per individuare anche il complice, che non dovrebbe tardare ad avere un volto ed un nome, visto che da una serie di testimonianze e di immagini di impianti di videosorveglianza, sono emersi tra l’altro una serie di gravi indizi su una targa appartenente ad una vettura di colore grigio scuro che non risulta da ricercare, ma che si trovava nei pressi del luogo del tentato furto e che si era allontanata in maniera sostenuta una volta sfumato il colpo.
  
Un plauso al coraggio e al senso di giustizia dei due ragazzi che hanno fattivamente collaborato con i Carabinieri.



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