​Musica a tutto volume anche nel cuore della notte. La Movida finisce nel mirino della Procura

Una inchiesta della Procura, coordinata da procuratore aggiunto Mignone e condotta da uomini di polizia giudiziaria del corpo municipale, è stata aperta con l’ipotesi di reato di disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.

La movida che tanto ha fatto parlare in questi anni, quella che ha fatto scappare a gambe levate anche Gerard Depardieu, è finita sotto i riflettori non di qualche luce stroboscopica, ma della Procura di Lecce che ha aperto una inchiesta sulle notti senza sonno del capoluogo barocco.
  
Già, perché il salotto buono della città diventa ‘divanetto del divertimento’ al calare del sole, dove «nessun dorma!» è l’imperativo categorico da rispettare volutamente o forzatamente a seconda che si faccia parte della schiera di chi cerca lo spasso a tutti i costi o di chi non riesce a conciliare il sonno con gli schiamazzi e la musica a tutto volume.
  
Le ipotesi di reato che compaiono nel fascicolo di indagine aperto dal Procuratore aggiunto, Elsa Valeria Mignone sono chiare: disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone.
  
Il problema è l’equilibrio, mai raggiunto nonostante la questione sia già nota, tra chi ha il diritto di divertirsi e di far divertire e chi, invece, ha il sacrosanto diritto al silenzio, a dormire sonni tranquilli almeno dopo un certo orario. E sono tanti considerando le ‘segnalazioni’ giunte alla polizia municipale per il volume troppo alto o per la musica ‘sparata’ anche fuori dai limiti stabiliti, solitamente le 2.00. Insomma, le telefonate continue hanno dato il via all’inchiesta. Ecco perché si farà luce anche su alcuni eventi e concerti organizzati nel cuore della movida, soprattutto quella ‘nuova’ che va da Porta Napoli fino a Parco Bellolugo, e sulle autorizzazioni rilasciate dal Comune per questi appuntamenti.
  
Un lavoro che, ovviamente, è solo all’inizio. 
 



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