La Procura chiede l'acquisizione agli atti del processo di un "brogliaccio", in cui verrebbero indicati gli esecutori materiali dell'omicidio della piccola Angelica Pirtoli, brutalmente uccisa il 20 marzo del 1991 scorso a Parabita.
Nell'udienza odierna del processo nei confronti di Biagio Toma, ritenuto l’autore materiale della spietata esecuzione della bimba, il pubblico ministero Elsa Valeria Mignone ha chiesto la trascrizione di una intercettazione ambientale in carcere del 2 aprile 2015, allegata alle indagini condotte dal comandante dei Ros Paolo Vincenzoni, nell'ambito dell'inchiesta "Coltura".
Emergerebbe un colloquio tra Donato Mercuri e Fernando Mercuri. Nell’intercettazione si parlerebbe degli esecutori materiali dell'omicidio della piccola Angelica e vi sarebbero delle dichiarazioni importanti ai fini processuali, rese da Donato Mercuri.
Donato Mercuri commenta l’arresto di Biagio Toma: «E’ stato “Morte”. Invece “Morte” dice che è stato Toma, capito? E’ stato Morte. Invece è all’inverso, è stato “Morte” ad ammazzare la bambina».
Dunque, dal dialogo, emergerebbe da una parte la conferma che gli autori materiali del duplice omicidio di Paola Rizzello e Angelica Pirtoli fossero De Matteis, soprannominato “Morte” e Biagio Toma. Donato Mercuri già condannato come "mandante", affermerebbe però anche che, contrariamente a quanto affermato da De Matteis in sede processuale, sarebbe stato proprio quest'ultimo ad uccidere la piccola Angelica e non Toma. Inoltre, l'omicidio sarebbe avvenuto contemporaneamente a quello della madre e non dopo alcune ore (come dichiarato dallo stesso De Matteis).
La Corte di Assise (Presidente Roberto Tanisi, a latere Francesca Mariano e giudici popolari) ha accolto l'istanza e affidato l'incarico per la trascrizione, al perito informatico Giovanni Leo, per il 6 aprile data in cui proseguirà il processo. L'avvocato Walter Zappatore, difensore di Biagio Toma si era opposto in base ad una sentenza della Cassazione, per la questione della durata massima delle indagini. I giudici hanno invece accolto la richiesta del legale, di ascoltare i testi Biagio Greco e Fernando Mercuri.
Durante l'istruttoria è stato ascoltato anche Luigi De Matteis, attualmente collaboratore di giustizia, come testimone. De Matteis è ritenuto l’autore materiale dell'omicidio di Paola Rizzello e complice di Biagio Toma nella spietata esecuzione della piccola Angelica Pirtoli, sbattuta contro un muro. L'uomo ha raccontato in aula ogni minimo particolare della brutale esecuzione. La bimba venne presa per un piede e sbattuta contro un muro. De Matteis è stato condannato a 16 anni e 8 mesi nel processo con rito abbreviato, conclusosi il 22 aprile scorso, innanzi al gup Vincenzo Brancato.
La madre Paola Rizzello fu uccisa perché ritenuta una testimone scomoda e dunque un intralcio alle attività del clan. Per il suo omicidio, la Corte di Assise di Lecce il 26 marzo 2001, (Presidente Dario Centonze, a latere Maurizio Saso) condannò all’ergastolo il capo clan Luigi Giannelli, la moglie Anna De Matteis ed un loro stretto collaboratore, Donato Mercuri.
Oggi in aula, il pm Mignone ha sottolineato che "Sono passati esattamente 25 anni e bisogna conoscere la verità anche sugli esecutori materiali dell'omicidio della piccola Angelica".
